Artist: Dino & Franco Piana Ensemble Album: Open Spaces Label: AlfaMusic Code: AFMCD224
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Open Spaces
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Dino & Franco Piana Ensemble
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06 March 2020
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AFMCD224
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8032050020013
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Created on : 08 February 2020
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Total songs : 9
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From: AlfaMusic
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Press Release
DINO E FRANCO PIANA ENSEMBLE “OPEN SPACES”
Sono trascorsi quattro anni, da quando Dino e Franco Piana con il loro Ensemble avevano inciso per AlfaMusic il loro secondo album “Seasons”. Il primo, di tre anni precedente, era titolato “Seven” perchè sette erano i componenti di quell' Ensemble che comprendeva oltre a Dino e Franco, due delle migliori trombe italiane, Fabrizio Bosso ed Enrico Rava, e altre importanti personalità: Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Max Ionata, Luca Mannutza e Giuseppe Bassi. Il successivo, “Seasons” risaliva al 2015 con una formazione in parte mutata, sempre Pieranunzi, Fabrizio Bosso, Roberto Gatto, Max Ionata e Giuseppe Bassi, ma con due nuovi volti, Ferruccio e Lorenzo Corsi, rispettivamente sax alto e flauto. Si stava verificando qualcosa che nel jazz italiano mancava da qualche tempo, un complesso che si poteva definire stabile, almeno discograficamente parlando. Infatti in questo terzo e nuovo album, “Open Spaces” del Dino e Franco Piana Ensemble, sempre prodotto da AlfaMusic a cui va il merito di registrare, oltre ad importanti musicisti, anche i migliori fra gli emergenti, la formazione è sempre la stessa ma arricchita dalla presenza importante dei cinque archi della Bim Orchestra.
Si percepisce immediatamente, grazie alla scrittura di Franco, la ricerca dei timbri e dei colori e la coesione delle sonorità delle due straordinarie composizioni “Open Spaces” e “Sketch of Colours”, costruite su una Introduzione e tre Variazioni la prima e su una Introduzione e due Movimenti la seconda. Il disco racchiude anche altri tre brani molto ispirati: “Dreaming” “Sunshine” e “Blue Blues”.
Nelle note scritte per “Seasons” si era già detto di quei “nuovi volti” che sono andati ad arricchire il jazz italiano in questi ultimi tempi. A quattro anni di distanza da quell'album il livello raggiunto da Ferruccio e Lorenzo Corsi, sia come strumentisti sia come solisti è molto alto, così come le grandi capacità di Franco Piana come compositore e arrangiatore sono qui ampiamente dimostrate. Mi auguro che, in un prossimo futuro, possa assumere la direzione di una stabile Orchestra Nazionale del Jazz, sul tipo di quelle europee, che da noi non sono mai esistite o a volte miseramente fallite. Sarebbe il “leader”, compositore e arrangiatore ideale.
Da una conversazione che ho avuto con lui riporto le sue considerazioni su “Open Spaces” e “Sketch of Colours”.
“La prima - spiega Franco - è una composizione a largo respiro costruita su una serie di 4 note: Re, Mib, Sol, Re (ottava). Questa successione di intervalli caratterizza il brano anche nelle tonalità in cui modula e nelle successive variazioni. “Open Spaces” è costituita da una Introduzione, in cui vengono enunciati gli spunti tematici, da una prima Variazione che comprende il tema e gli assoli di Max Ionata , Fabrizio Bosso, mio padre Dino, io stesso al flugelhorn ed Enrico Pieranunzi, da una Seconda in cui i cinque archi, il flauto di Lorenzo Corsi, il sax alto di suo padre Ferruccio ed il violino di Marcello Sirignano sono i protagonisti ed infine da una terza variazione in cui il dialogo aperto tra i vari musicisti, sempre caratterizzato dalla serie iniziale di quattro note, ne costituisce il tratto distintivo.
L'intento - continua Franco Piana - è quello di far coesistere le varie sonorità e cercare di variare i colori, con uno sguardo aperto alle possibilità timbriche di strumenti come gli archi, apparentemente lontani dal jazz. Ho anche usato spesso sezione miste come archi con flauto o sax soprano, oppure trombe in sordina con viola e violoncello, Ma ho anche usato gli archi come sezione principale armonizzandoli con accordi a cinque voci tipiche della tradizione jazzistica.
Sulla seconda “suite” Franco Piana dice:
“questa composizione“Sketch of Colours” l'ho scritta con la collaborazione di mio nipote Lorenzo Corsi ed è costituita da una Introduzione lenta e da due Movimenti. Il primo in ¾ vede come solisti Enrico Pieranunzi, Lorenzo Corsi, Fabrizio Bosso e Giuseppe Bassi. Il sax alto di Ferruccio Corsi introduce poi il secondo Movimento che prosegue con Enrico Pieranunzi, Lorenzo Corsi, io stesso, Ferruccio Corsi e i cinque archi. Anche questa composizione si propone di trovare una confluenza di colori timbrici tra le varie sezioni in una alternanza di stili e atmosfere diverse. Spero di esserci riuscito.”
La coesione fra parti scritte e improvvisate è perfetta. Ne fanno un disco di altissimo livello con molti momenti straordinari, difficilmente riscontrabili nella vasta produzione discografica, non solo italiana.
Un album che si desidera ascoltare e riascoltare e non solo per la perfezione della scrittura di temi di grande fascino, ma anche per le parti solistiche; Max Ionata, Fabrizio Bosso, Franco Piana al flugelhorn ed Enrico Pieranunzi che entra e prosegue con grande autorevolezza nella parte finale della prima Variazione di “Open Spaces”. La seconda e terza Variazione, che solo a tratti ricordano lontane reminiscenze di momenti passati alla storia con i nomi di “third music” e “new things”, importanti e innovativi spesso però controversi, sono resi straordinariamente attuali e avvincenti dagli eccellenti archi della Bim Orchestra, da Marcello Sirignano (violino), Ferruccio Corsi e da suo figlio Lorenzo, oltre che dalla splendida scrittura di Franco Piana.
Nei due temi successivi “Dreaming” e “Sunshine” e nello “swingatissimo” “Blue Blues” che chiude l'album, Piana lascia grande spazio ai solisti, Pieranunzi, Bosso, Max Ionata, Roberto Gatto, Giuseppe Bassi che ancora una volta dimostrano la loro statura di eccezionali musicisti a tutti ben nota.
“Sketch of Colours” la cui partitura scritta, come è stato detto, da Franco con la collaborazione del giovane Lorenzo Corsi, è ancora una volta la dimostrazione della loro eccellenza.
Infine Dino Piana che si ascolta nell' “Opening”, nella prima e terza Variazione di ”Open Spaces”, in “Dreaming” e in “Blue Blues”, non ha perduto nulla, ma se mai ha vieppiù arricchito, quelle eccezionali capacità strumentali e inventive che Dino ha sempre dimostrato nel corso della sua vita artistica che risale ufficialmente, almeno per quanto mi riguarda, al 1960 alla prima edizione della “Coppa del Jazz” radiofonica. Non vedo oggi nessun musicista al mondo, della sua generazione, in grado di esprimersi con la sua stessa perizia. Fantastico, un vero “miracolo”!!
Adriano Mazzoletti
DINO AND FRANCO PIANA ENSEMBLE “OPEN SPACES” - English
Four years have now passed by since Dino and Franco Piana and their ensemble recorded their second album “Seasons” for AlfaMusic. Their first album, which came out three years before that, was entitled "Seven” because most of the tracks were played by an ensemble of seven musicians. In addition to Dino and Franco, the record featured two of the foremost Italian jazz trumpeters, Fabrizio Bosso and Enrico Rava, as well as Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Max Ionata, Luca Mannutza and Giuseppe Bassi. “Seasons” was released in 2015 with a partly changed line-up. Pieranunzi, Bosso, Gatto, Ionata and Bassi were present as before, but there were two new personalities: Ferruccio Corsi and his son Lorenzo, on the alto sax and flute respectively. Something seemed to be happening that had been absent from Italian jazz for a long time, in the form of a line-up or that could be defined as a stable group, at least in terms of its discography.
In fact, in this third album, “Open Spaces” by the Dino and Franco Piana Ensemble, again produced by AlfaMusic – a leading label which records very well-known musicians, in addition to the best up-and-coming artistes – the line-up is the same as it was in “Seasons”, but it has been further enriched by the string quintet of the B.I.M. Orchestra. Thanks to Franco's arrangements, we are immediately struck by the exploration of different musical colours and timbres and by the cohesion of the sound qualities of the two extraordinary compositions: “Open Spaces” and “Sketch of Colours”, the first of which consists of an Introduction and three Variations, and the second of an Introduction and two Movements. The record also contains three other truly inspired tracks: “Dreaming”, “Sunshine” and “Blue Blues”.
In the liner-notes that I wrote for “Seasons” I mentioned Ferruccio and Lorenzo Corsi, two new faces that have enriched the Italian jazz scene in recent years. Four years after that album they have attained even higher levels as instrumentalists and soloists, and of course the supreme skills of Franco Piana as a composer and arranger have not declined in any way, as can be clearly discerned in this latest album. I hope that Franco will very soon become the director of a stable national jazz orchestra, like those that are quite widespread elsewhere in Europe, but which sadly do not exist here in Italy because they have always miserably failed to be established and affirmed. Franco would certainly be the ideal leader, composer and arranger for such an orchestra. I would now like to share with you some of Franco's comments on “Open Spaces” and “Sketch of Colours”, which he made during a conversation I had with him recently:
“The first of these pieces is a large-scale composition constructed upon a series of 4 notes: D, Eb, G and D (in the octave above). This sequence of intervals is also characteristic of this track, as regards the tonalities into which it modulates and the subsequent variations. “Open Spaces” consists of an Introduction, in which the main theme is presented, and an initial variation that consists of the main theme interpreted in the form of solos by Max Ionata, Fabrizio Bosso, my father Dino, myself on the flugelhorn and Enrico Pieranunzi. There is then a second variation the protagonists of which are the five strings of the quintet, the flute of Lorenzo Corsi, the alto sax of his father Ferruccio and the violin of Marcello Sirignano, and finally there is a third variation, the distinctive trait of which is an open dialogue between the various musicians, still characterized by the same initial series of four notes. My intention was to make the various sonic qualities coexist, while also trying to vary their colours and to exploit the tonal possibilities of instruments such as the strings, which are apparently far removed from the world of jazz. I often used mixed sections such as the strings combined with the flute or soprano sax, or muted trumpets together with a viola and a cello, but I also used the string quintet as the main section, harmonizing these five instruments so that they play a series of chords in a way that is typical of the jazz tradition.”
As regards the second piece “Sketch of Colours”, which is a sort of suite, Franco Piana says: “I wrote this composition, consisting of a slow Introduction and two Movements, in collaboration with my nephew Lorenzo Corsi. The soloists in the first section, in 3/4 time, are Enrico Pieranunzi, Lorenzo Corsi, Fabrizio Bosso and Giuseppe Bassi. Ferruccio Corsi's alto sax then introduces the second movement that continues with Enrico Pieranunzi, Lorenzo Corsi, myself, Ferruccio Corsi and the string quintet. In a similar way to “Open Spaces” also in this composition I attempted to attain a confluence of timbral colours between the various sections, while offering an alternation of different styles and atmospheres... I hope I managed to dothis.”
There is a perfect cohesion between the written and the improvised parts, which makes this a record of the highest level with many extraordinary moments that are very rare in other contemporary recordings, not only in Italy. This is an album that you will want to listen to again and again, not just for the perfection of its captivating themes, but also for the solo parts played by Max Ionata, Fabrizio Bosso, Franco Piana on the flugelhorn and Enrico Pieranunzi, who enters and proceeds authoritatively, especially at the end of the first Variation of “Open Spaces”. The second and third variations of this track, which at times summon up reminiscences of the historical trends in jazz that have been defined as “third stream music” and “the new thing”. These innovative but often controversial currents are brought up to date in an extraordinarily compelling way by the excellent strings of the B.I.M. Orchestra, by Marcello Sirignano (on the violin), by Ferruccio Corsi and his son Lorenzo, as well as by the splendid arrangements of Franco Piana.
In the next two pieces, “Dreaming” and “Sunshine”, and in the swing rhythms of “Blue Blues”, the track that brings the album to a close, Piana leaves a lot of space to the soloists – Pieranunzi, Bosso, Ionata, Gatto and Bassi – who once again show all their worth as exceptional musicians whose fame is well deserved. This is also the case for “Sketch of Colours” which was written and arranged, as I have already mentioned, by Franco together with the young Lorenzo Corsi.
Finally I have to add that Dino Piana, whose contributions can be admired on another track called “Opening”, as well as “Dreaming”, “Blue Blues” and in the first and third variations of “Open Spaces”, has lost none of his magic. Indeed, if anything he has gradually enriched the exceptional inventiveness and instrumental skills that he has always exhibited during a career that officially dates back, at least as far as I am concerned, to 1960 and the first edition of the “Jazz Cup” award, a radio show organised by RAI. Today I know of no other musicians of his generation anywhere in the world who can still express themselves with his levels of accomplishment. Dino is fantastic, a genuine “miracle”!
Adriano Mazzoletti
Track List
Open Spaces:
1 Opening 2.12
2 Variation I 7.46
3 Variation II 5.45
4 Variation III 4.24
5 Dreaming 4.42
6 Sunshine 6.35
Sketch of Colours:
7 I Movimento 6.44
8 II Movimento 5.15
9 Blue Blues 6.10
Total time: 49.48
All compositions and arrangements by Franco Piana except “Sketch of Colours” by Franco Piana and Lorenzo Corsi, arrangement by Franco Piana.
Publishing: AlfaMusic Studio (Siae)
___________________________
TRACK LIST (details):
Open Spaces:
1 Opening 2.12
Soloists:
Dino Piana, valve trombone
Franco Piana, flu?gelhorn
Lorenzo Corsi, flute
2 Variation I 7.46
Soloists:
MaxIonata, soprano sax
Fabrizio Bosso, trumpet
Dino Piana, valve trombone
Franco Piana, flu?gelhorn
Enrico Pieranunzi, piano
3 Variation II 5.45
Variation for string quintet, flute, alto sax, two trumpets
Soloists:
Marcello Sirignano, violin
Ferruccio Corsi, alto sax
Lorenzo Corsi, flute
4 Variation III 4.24
Soloists:
all musicians and Ferruccio Corsi, alto sax
5 Dreaming 4.42
Soloists:
Dino Piana, valve trombone
Enrico Pieranunzi, piano
6 Sunshine 6.35
Soloists:
Enrico Pieranunzi, piano
Fabrizio Bosso, trumpet
Max Ionata, tenor sax
Franco Piana, flu?gelhorn
Roberto Gatto, drums
7 Sketch of Colours:
I Movimento 6.44
Soloists:
Ferruccio Corsi, alto sax
Enrico Pieranunzi, piano
Lorenzo Corsi, flute
Fabrizio Bosso, trumpet
Giuseppe Bassi, bass
Ferruccio Corsi, alto sax
8 II Movimento 5.15
Soloists:
Enrico Pieranunzi, piano
Lorenzo Corsi, flute
Ferruccio Corsi, alto sax
Franco Piana, flu?gelhorn
Enrico Pieranunzi, piano
Soloists:
Dino Piana, valve trombone
Fabrizio Bosso, trumpet
Max Ionata, tenor sax
Franco Piana, flu?gelhorn
Enrico Pieranunzi, piano
Giuseppe Bassi, bass
Roberto Gatto, drums
Personnel
Dino Piana valve trombone
Franco Piana flugelhorn, arrangements
Fabrizio Bosso trumpet
Max Ionata tenor and soprano sax
Ferruccio Corsi alto sax
Lorenzo Corsi flute
Enrico Pieranunzi piano
Giuseppe Bassi double bass
Roberto Gatto drums
B.i.m. Orchestra (String quintet):
Marcello Sirignano I violin, Andrea Cortesi II violin, Mario Gentili III violin
Fabrizio De Melis viola, Giuseppe Tortora cello
Executive production: Alessandro Guardia & Fabrizio Salvatore for AlfaMusic Label&Publishing
Artistic production: Franco Piana
Production Supervision: Fabrizio Salvatore
Liner notes Adriano Mazzoletti
Translation Tris Bruce
Photos: Max De Dominicis, Federico Aniballi, AlfaMusic team
Cover photo: Marco Piana
Graphic project: Luca Andreoni
Recording Data
Recordings, Mix and Mastering: AlfaMusic Studio Rome (Italy)
Sound Engineer: Alessandro Guardia
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