Artist: Stefano Rielli Album: So Far Label: GleAM Records Code: AM7038
-
So Far
-
Stefano Rielli
-
19 September 2025
-
AM7038
-
8059018220391
No covers downloadable for Guests
No tracks downloadable for Guests
-
Total views : 40
-
Today views : 7
-
Created on : 05 September 2025
-
Total songs : 7
-
Total comments : 0
-
From: GleAM Records
-
Report abuse : Click here
-
Bookmark : Click here
Press Release
GleAM Records è orgogliosa di annunciare l'uscita di So Far, il primo album del bassista e compositore italiano Stefano Rielli, disponibile su CD e in download/streaming digitale dal 19 settembre 2025 e distribuito da IRD International, Galileo Music e Believe Digital. L'uscita sarà preceduta dai singoli Off the Top (5 settembre 2025) e Seesaw (12 settembre 2025).
"With So Far Stefano Rielli takes the floor as a leader for the first time, entering the scene on tiptoe and offering us a taste of his improvisational skills, his bass lines and his figure as an arranger. A testimony to his forward-looking gaze but also to his love for postbop language in its clearest form.”
Spencer Travis
“So Far” è una espressione tipica della lingua inglese dalla forte ambivalenza concettuale, che varia a seconda del contesto nel quale è inserita: se posto alla fine di una frase, solitamente viene tradotto con la locuzione “sino a qui”, oppure “sino a questo punto”, mentre una traduzione letterale fuori da ogni contesto è esemplificativa della locuzione “così lontano”. Una stessa frase, un solo costrutto sintattico che affianca due significati contrapposti: da un lato la distanza di un percorso compiuto, dall’altro la lontananza di una meta da raggiungere.
So far è una fotografia estremamente sincera di quello che sono, è l’istantanea di questo momento, il luogo che ho raggiunto con il bagaglio culturale sino ad ora accumulato, con lo studio, l’ascolto, l’impegno. D’altro canto il punto raggiunto rappresenta una “torre d’avvistamento”, dall’alto della quale fatico a scorgere in lontananza la mia prossima meta: sono “così lontano” da come voglio essere, da quello che voglio conoscere, dalle esperienze che voglio fare. Questo disco, nella sua doppia veste di significato, è una dichiarazione d’amore alla musica jazz. È composto principalmente da brani editi, includendo sia standard che composizioni più recenti di autorevoli jazzisti, con l’eccezione di un solo brano originale, Seesaw, scritto da me.
Off the Top è Il brano di apertura del disco. “Un omaggio sentito alla musica hard bop e la chiave d’accesso all’intero lavoro. Composto da Jimmy Smith e tratto dall’omonimo album del 1982, questo medium up energico si fonda su un’interazione timbrica inusuale e affascinante tra organo Hammond e contrabbasso, una cifra che nell’originale prende vita nel dialogo tra Smith e Ron Carter. Proprio da questo intreccio nasce la mia visione dell’interplay, che ho cercato di estendere a tutti i brani del disco. Il tema, semplice e incisivo dal punto di vista ritmico, si sviluppa attraverso momenti omo-ritmici dell’intera sezione ritmica, mantenendo una struttura fedele all’originale. L’arrangiamento include pochi ma significativi inserti personali: una interazione tra il sax e l’hammond imperniata su scambi di improvvisazione dapprima ogni otto e poi ogni quattro battute, nei quali gli strumenti si rincorrono tra citazioni reciproche in un dialogo costante, ed in fine una coda dal sapore marcatamente bebop. In definitiva, “Off the Top” è un manifesto sonoro che dichiara, sin da subito, l’identità musicale di questo progetto.”
Segue Like Sonny, brano composto da John Coltrane e incluso nel disco Coltrane Jazz del 1961. “Nella mia interpretazione, così come nell’originale, il tema viene esposto con un andamento binario, in even eights, per poi aprirsi a una sezione di assoli animata da uno swing energico su una velocità media. Il drive incalzante della batteria accompagna e sostiene il flusso espressivo degli strumenti solisti: prima l’organo Hammond, poi il sax tenore e infine il contrabbasso. All’interno del brano, i passaggi tra le sezioni improvvisative dei vari solisti che si avvicendano avvengono con una attento e partecipato interplay, creando la giusta atmosfera ed i giusti volumi per la realizzazione di un accompagnamento discreto, necessario a valorizzare la timbrica di ciascuno strumento. La mia intenzione, nel riproporlo, è stata quella di rendere omaggio tanto a Coltrane quanto a Sonny Rollins, ispirazione dichiarata del brano e figura centrale, insieme a “Trane”, nella mia formazione musicale. Al di là delle naturali variazioni di organico e della disposizione degli assoli, ho scelto di mantenere il brano fedele all’originale, senza apportare modifiche compositive, per rispettarne appieno il carattere e la scrittura.”
Dewey Square, “brano iconico di Charlie Parker, è riletto attraverso una prospettiva personale e profondamente ispirata nell’arrangiamento dalla versione di Roy Hargrove, tratta dal disco Parker’s Mood del 1995: una lettura cameristica, quasi classica, che mi ha suggerito un’impostazione simile per questo brano. Ho avuto l’onore di realizzarla in collaborazione con Gabriele Mirabassi, artista di fama internazionale, dando vita a un’esposizione del tema in unisono tra clarinetto e contrabbasso con archetto. Questo passaggio rappresenta una dichiarazione stilistica precisa, radicata nella mia formazione classica e nell’ammirazione per il ruolo che l’arco può avere nel jazz, come insegnano Paul Chambers e, più recentemente, McBride. Dopo il tema, il clarinetto prende il volo in un assolo accompagnato dal contrabbasso pizzicato, seguito da un mio intervento solistico eseguito interamente con l’arco.
A questo punto, i due strumenti si rincorrono in un interludio che richiama le dinamiche della second line, prima di ritornare con delicatezza alla melodia iniziale.”
A metà scaletta troviamo My Love, Effendi, “omaggio personale alla versione che Kurt Elling ha tratto dall’originale Effendi di McCoy Tyner. “È stato proprio attraverso l’interpretazione di Elling che ho scoperto questo brano, e non poteva mancare in questo disco, dal momento che lui rappresenta per me un punto di riferimento imprescindibile: una fonte inesauribile di ispirazione musicale e poetica. Il pezzo ha un carattere esplosivo, e l’esposizione del tema è affidata al sax tenore, sorretto da un contrappunto vigoroso dell’organo Hammond in unisono con il contrabbasso.
A livello compositivo, ho contribuito con due elementi originali: un interludio che anticipa il mio solo di contrabbasso e una chiusura inedita, scritta appositamente per questo arrangiamento, nel solco espressivo e stilistico del brano. L’energia ritmica, l’intreccio timbrico e la tensione comunicativa rendono questa traccia un momento di grande impatto all’interno del disco.”
Il viaggio prosegue con Seesaw, unico brano originale del disco, il cui titolo — traducibile con “altalena” — ne sintetizza sia l’essenza musicale che il significato simbolico. “L’immagine del saliscendi richiama da un lato la difficoltà tecnica dell’esecuzione, che costringe il contrabbasso a un continuo vai e vieni tra le zone più estreme della tastiera, e dall’altro quella sensazione di instabilità e oscillazione tipica dell’altalena, metafora efficace della tensione fisica e mentale richiesta dal brano. Nelle sezioni A, il tema viene esposto in unisono da contrabbasso, sax tenore e organo Hammond, mentre la sezione B lascia spazio a un momento solistico della batteria, incorniciato da un piccolo riff affidato a basso e organo. La struttura si rifà alla forma classica del rhythm changes, ma con un’impronta personale: i cambi armonici, infatti, sono concepiti per evocare le celebri progressioni coltraniane, fondendo così l’energia be-bop con l’intensità spirituale e architettonica del linguaggio di Coltrane.”
Ci avviciniamo alla fine dell’album con Endless Lawns, composizione di Carla Bley del 1987, riproposta nella versione di Kurt Elling all’interno del disco SuperBlue del 2020, dalla quale il leader ha tratto ispirazione, adottandone anche il titolo. “Elling, figura cardine del mio percorso musicale e punto di riferimento artistico, ha reso questo brano ancora più evocativo grazie a un testo ispirato alla poesia Winter Stars di Sara Teasdale, che riflette sulla bellezza malinconica e sull’infinito, come un sogno ad occhi aperti in bilico tra cielo e terra. Sono particolarmente affezionato a questo brano perché ho avuto l’onore di ascoltarlo dal vivo in uno dei tanti concerti in cui ho seguito questo artista che tanto ammiro. Per questa traccia ho scelto un arrangiamento per contrabbasso solo, lavorando a una scrittura che intrecciasse melodia e accompagnamento, così da rendere lo strumento autosufficiente. L’idea era quella di far sì che, anche in assenza di altri strumenti armonici o ritmici, non si avvertisse alcuna mancanza: il contrabbasso assume un ruolo completo, veicolando tanto la componente ritmica quanto quella lirica del brano. L’atmosfera che ne risulta è sognante, rarefatta, ma al tempo stesso ricca di sfumature e significati.”
L’album termina con Where To Find It, un brano che, come nel caso di Endless Lawns e My Love Effendi, riflette ancora una volta la forte ispirazione che Stefano Rielli trae da Kurt Elling, artista che ha segnato profondamente il suo percorso musicale. “Il brano, incluso nel disco SuperBlue, si rifà all’originale Aung San Suu Kyi di Wayne Shorter, scritto in omaggio alla nota attivista birmana. Nella mia versione, l’introduzione (interamente originale) ha un carattere dichiaratamente modale, e anticipa il tessuto sonoro dell’intero brano: un blues sui generis, nel quale si intrecciano melodie pentatoniche e atmosfere coltraniane.
Il tema, eseguito dal sax, introduce un gioco di contrasti tra energia e sospensione, mentre la sezione C è resa corale da tutti gli strumenti che suonano all’unisono, con la sola eccezione della batteria, che disegna traiettorie poliritmiche volutamente ingannevoli.
L’improvvisazione non è affidata a singoli solisti, ma prende forma attraverso un dialogo serrato tra sax e organo, come se fosse un unico lungo solo condiviso, sostenuto da un contrabbasso che alterna momenti di intensità ritmica a frammenti melodici più articolati. A chiudere il disco, una coda che svanisce gradualmente, giocata sul continuo scambio ritmico tra gli strumenti, suggellando un viaggio musicale in cui il ritmo e l’interazione restano protagonisti fino all’ultima nota.”
Track List
01. Off the top (Jimmy Smith) | 04.28 |
02. Like Sonny (John Coltrane) | 04.43 |
03. Dewey square (Charlie Parker) | 04.01 |
04. My love Effendi (McCoy Tyner/Kurt Elling) | 06.00 |
05. Seesaw (Stefano Rielli) | 07.09 |
06. Endless Lawns (Carla Bley/Kurt Elling) | 05.21 |
07. Where to find it (Wayne Shorter/Kurt Elling) | 04.58 |
|
|
Durata Totale | 31.23 |
Personnel
Stefano Rielli – contrabbasso
Emanuele Coluccia - sassofono tenore (tracce 1, 2, 4, 5 e 7)
Vincenzo Abbracciante - hammond organ (tracks 1, 2, 4, 5, e 7)
Marco Girardo - batteria (tracce 1, 2, 4, 5, e 7)
Featuring
Gabriele Mirabassi – clarinetto (traccia 3)
Recording Data
Tutte le tracce sono state registrate il 3 e 4 maggio 2023 da Valerio Daniele presso Sudestudio a Guagnano (Lecce) (Italia) ad eccezione della traccia 3 registrata il 23 aprile 2023 da Massimo Stano presso MAST Music (Bari) (Italia)
Mixato e masterizzato presso Chora Studi Musicali di Calimera (Lecce) (Italia)
Tecnico del suono: Valerio Daniele
Copertina: Lorena Temperanza
Grafiche: Studio Clessidra
Prodotto da GleAM Records
Stampato in Italia 2025
More Albums From GleAM Records
-
My Inner Child
1362 Views
-
Rough Line
2468 Views
-
Orizzonte
1100 Views
-
Distopìa
281 Views
-
Everyday Life
1560 Views
-
Evergreen
1517 Views
-
Respira
1479 Views
-
Dream Big
1561 Views