adEIdJ – Associazione delle Etichette Indipendenti di Jazz

Inverno 2020-21, Cracovia: una città di 700.000 abitanti completamente al buio…in pieno lockdown, dove vigeva il coprifuoco come nelle notti di guerra. Negozi chiusi, scuole e uffici deserti, jazz club dove non suona nessuno… a Cracovia, rinomata per la sua dedizione alla musica afroamericana, dove fino a poco prima risuonavano ritmi e melodie piene di significato!

E’ da questa idea di vuoto, buio e silenzio che è nata la mia voglia di ricominciare a scrivere nuova musica, suonarla e registrarla per trasmettere i miei sentimenti di attesa e di speranza.

Improvvisamente buona parte della mia vena compositiva si è orientata di nuovo verso soggetti collegati alla citta polacca che mi vede da anni partecipare attivamente alla sua scena jazzistica. Lo avevo già fatto una prima volta, nel mio precedente CD ”From Rome to Cracow” (AlfaMusic AFPCD196 del 2019) in cui molti brani sono ispirati a questa città.

In questo nuovo disco su otto brani solo due non sono ricollegati direttamente a Cracovia: ”Black Sands from Etna” e ”Giulietta’s Tribal Dance”, che sono però venuti alla luce a ridosso degli altri, il primo durante un’eruzione di polveri del vulcano e il secondo a commento divertito della danza incessante della mia nipotina.

Andando nel dettaglio dei brani “cracoviensi”, i fatti sono questi:

- “Four Brotherly Cats” racconta di quattro gatti di un’amica di Cracovia che non riescono ad andare d’accordo;

- “You Never Show Up” è dedicato proprio alla proprietaria dei gatti la quale, avendo sempre molti impegni, promette di venire ai miei concerti ma non viene quasi mai;

- “Harmony in Women” deriva da una conversazione scherzosa con un amico polacco che, alla mia affermazione: “Ho studiato l’armonia jazz tutta la vita!”, ha esclamato: “E le donne?!”;

- “Catalonian Springs” è dedicato a un giovane violinista spagnolo, ormai trapiantato nella città polacca

e infine “Empty Nights in Cracow”,  che nasce dall’immagine della città vuota di notte, durante la pandemia, quando tutte le luci venivano spente.

Per quanto riguarda i miei compagni di avventura, mi sono rivolto ad alcuni dei migliori giovani jazzisti polacchi, con cui ho spesso il piacere di suonare. 

Al sax baritono potete ascoltare Marcin Konieczkowicz, diplomato presso la prestigiosa Krakow Academy of Music, vincitore di molti premi in gare e festival polacchi (dal “Jazz nad Odra” al “Blue Note Poznan Competition”,  solo per citarne alcuni), ed è membro di gruppi jazz riconosciuti a livello nazionale, come il “Tercet Kamili Drabek”, il “Kuba Banaszek Quartet” e la “ Orchestra Dedicated” diretta da Wojtek Groborz. 

L’organo Hammond è suonato da uno dei migliori specialisti polacchi dello strumento: Kajetan Galas, vincitore del “2020 annual critics poll” e del “2021 readers’ poll” della rivista Jazz Forum (mensile polacco sul jazz internazionale). Diplomato presso la Krakow Academy of Music e presso la Cracow School of Jazz and Contemporary Music, ha vinto numerose gare e festival (“Jazz nad Odra”, ” Blue Note Jazz Competition”, “Azoty Tornòw International Jazz Contest”, ecc), è leader della band “Organ Spot” (con un CD edito nel 2012) e membro di molti gruppi di importanza nazionale. Fra gli altri ha collaborato col grande tenorista Janusz Muniak.

Alla batteria siede Grzegorz Pałka, anch’egli diplomato presso la Krakow Academy of Music. Ha vinto numerosi premi in manifestazioni jazzistiche. Ha studiato con Billy Drummond, Marcus Gilmore, Brian Blade e molti altri. Ha suonato con la maggioranza dei musicisti polacchi, da Janusz Muniak a Dominik Wania, da Grzegorz Nagòrski a Jerzy Malek… A partire dal 2016 ha partecipato alla registrazione di ben 12 album, con alcuni dei quali ha ricevuto le nomination al Fryderyki award nella categoria “Best Debut Jazz Album of the Year”. Oltre che in Polonia ha suonato in tour in Nord America, Asia ed Europa.

Aldo Joshua