Le “Carpet Stories” di Dario Piccioni per Auand
Il contrabbassista guida un trio con Vittorio Solimene al piano
e Michele Santoleri alla batteria, e la partecipazione di Veronica Marini alla voce
Un piano trio che sposta il baricentro sul contrabbasso, strutture rovesciate, reminiscenze del Mediterraneo. Il nuovo album del trio guidato da Dario Piccioni, “Carpet Stories”, è anche la sua prima incursione in Auand Records. Con lui, una vecchia conoscenza dell’etichetta come Vittorio Solimene al pianoforte, e Michele Santoleri alla batteria.
La formazione in piano trio è forse tra le più classiche in ambito jazz e contemporaneo, e Piccioni punta a sparigliare le carte rendendo il suo strumento il perno attorno a cui ruota l’intero lavoro, e non solo, come spiega lui stesso: «Declino il piano trio in elementi musicali con cui ultimamente mi piace contaminare il jazz: importanza del contrabbasso come leader, ricerca ritmica, strutture capovolte, sonorità percussive più aggressive. Ma anche unisoni, lirismo, elementi musicali provenienti dal progressive, musiche etniche del sud Europa e del Mediterraneo, fusion. Il tutto inserito in una cornice onirica e “dreamy”, e con una buona dose di interplay e improvvisazione».
Scelte e suggestioni che dominano la narrazione in tutti i racconti sonori di “Carpet Stories”, nati da un lontano ricordo d’infanzia e dai giochi sul tappeto a casa dei nonni: «Ricordo la sensazione – dice Piccioni –, era come se stessi guardando effettivamente delle immagini in movimento, o stessi giocando a un videogame. Eppure erano solo disegni: un motivo circolare che probabilmente narrava storie di stampo cavalleresco, insieme a varie decorazioni astratte. Fu una specie di sindrome di Stendhal prolungata nel tempo. In fondo, nel passato, erano proprio oggetti come i tappeti, con le loro raffigurazioni, a trasmettere storie e gesta. È il ruolo che oggi svolgono il cinema o l’animazione. Il mio ricordo però era di una narrazione creativa interattiva. Io stesso ero in grado di costruire una o più storie, utilizzando gli elementi raffigurati, e interpolandoli tra loro, un po’ come in un moderno gioco di ruolo, o in un videogame».
A dare man forte alla narrazione non potevano che esserci due professionisti fidati: Vittorio Solimene ha calcato palchi con Dario Piccioni fin dagli esordi: «Ho suonato nel suo primo trio jazz di musica originale – ricorda il contrabbassista – quando era appena diciottenne. Abbiamo fatto diversi concerti anche in Europa. Ci siamo influenzati parecchio. Sta contribuendo notevolmente alla costruzione del sound di questo progetto». Con Michele Santoleri c’è un passato meno ricco, ma un presente molto denso: «C'è stato subito un legame spirituale forte con lui. Entrambi prendiamo le distanze da un certo purismo. Con lui posso sentirmi libero di sperimentare». Al trio consolidato si aggiunge la collaborazione con la cantante Veronica Marini: nel singolo "A New Ceiba" e nella title track "Carpet Stories" rinforza il messaggio melodico-emotivo con un vocalismo dal carattere vivace e sognante.
Anche il metodo compositivo è ormai rodato: «È come ripercorrere lo stesso sentiero rimettendo i piedi sulle orme che abbiamo lasciato in precedenza. Solo che ogni sentiero non è mai lo stesso. Cambia il modo in cui guardiamo il paesaggio intorno a noi, le nostre stesse impronte, perché tutto scorre, l’artista diventa più maturo grazie all'ascolto dell’altro e di se stesso, e giunge a un significato sempre più profondo analizzando una medesima forma o struttura per anni».
EN
Auand releases Dario Piccioni’s “Carpet Stories”
The Italian double bass player leads a trio featuring Vittorio Solimene on piano
and Michele Santoleri on drums, plus Veronica Marini’s guest vocals
A piano trio focused on double bass. Upside down structures. Mediterranean flavours. Italian double bass player Dario Piccioni’s new trio album “Carpet Stories” is the first he records on Auand label. Even if the band (with Vittorio Solimene on piano, and Michele Santoleri on drums) might look like the usual piano trio, Piccioni mixes things up by giving his instrument the leading role: «I like to contaminate jazz with specific elements recently: importance of double bass, rhythmic research, structure overturning, aggressive percussion. And also unisons, progressive hints, Mediterranean sounds, fusion. Everything is put in a dreamy frame, and enriched with interplay and improvisation.»
These choices shape the entire narrative of his “Carpet Stories”, rooted in his childhood memories. He used to play on his grandparents’ carpet «and I remember the feeling: it was like watching a movie, or playing a video game. But nothing was moving: it was only a motif, possibly a chivalric illustration with some decorations. It was like a Stendhal syndrome that lasted quite long. In the end, everyday objects like a carpet also had that purpose: transmitting stories, like movies do today. But I had an active role in that moment: I was able to create multiple stories, using and mixing the recurring elements.»
Two trusted musicians fully support him: Vittorio Solimene has been on stage with Piccioni since the pianist was18 years old. They also toured Europe, influencing each other. «He is highly contributing to the sound of this project – the leader adds – As for Michele Santoleri, we have a deep spiritual connection. We both keep ourselves away from purism. I feel free to experiment when I play with him.»
The trio also features a special appearance by singer Veronica Marini – her lively and dreamy vocals on “A New Ceiba” and on title track “Carpet Stories” strengthen the melodic and emotional message.
Piccioni’s writing method is now solid. «It’s like following the same path – he says – stepping in the same footprints we left in the past. Only, the path is never the same. Our look on the landscape has changed, as well as our footprints. Everything flows. The artist grows up by listening to himself and the others. And he finds deeper meanings even when analyzing the same structure or form for years.»