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Artist: Luca Lo Bianco     Album: Human Plots - six extraordinary acts and a city     Label: GleAM Records     Code: AM7016

Human Plots - six extraordinary acts and a city

  • Human Plots - six extraordinary acts and a city

  • Luca Lo Bianco

  • 13 April 2023

  • AM7016

  • 8059018220155

  • Digital, GleAM Records

  • No covers downloadable for Guests

No tracks downloadable for Guests

  • Total views : 775

  • Today views : 4

  • Created on : 20 March 2023

  • Total songs : 7

  • Total comments : 0

  • From: GleAM Records

Press Release

GleAM Records è orgogliosa di annunciare l'uscita di Human Plots - six extraordinary acts and a city,  terzo album da leader del bassista e compositore italiano Luca Lo Bianco, disponibile in CD e digital download/streaming dal 13 Aprile 2023 e distribuito da IRD International e Believe Digital. La pubblicazione è preceduta dal singolo The Choice in uscita il 31 marzo 2023.

Human Plots nasce dall’idea di raccontare la forza di un gesto attraverso la musica. Azioni che nella impellente necessità di essere compiute, nella loro urgenza, oltre che nella loro potenza, trovano la loro compiutezza. Storie che si svolgono in contesti diversi, in luoghi lontani tra loro, in periodi differenti ma unite da un bisogno interiore insopprimibile. Trame umane lontane da ogni forma di retorica sull’eroismo, gesti compiuti da uomini e donne che ci restituiscono un concetto di umanità ancora nobile.
Il disco si apre con The Librarian of Timbuktu, brano dedicato ad Abdel Kader Haidara, il bibliotecario maliano che con l’aiuto di parenti, archivisti e guide turistiche salvò 350mila preziosi manoscritti della biblioteca di Timbuktu trasportandoli in maniera rocambolesca nella capitale del Mali, Bamako, fuori dal controllo dei miliziani di Al Qaeda.
Il brano è incentrato su un ritmo Ashanti del Ghana chiamato Adowa ed è introdotto da una improvvisazione del leader. Il tema  descrive l’instancabile lavoro di salvataggio con un tema che, a piccoli passi, si sviluppa per poi dissolversi e ricostruirsi nelle improvvisazioni e nel tema finale.
Segue The Road Builder, brano che vede come protagonista John Metcalf, l’avventuroso costruttore di strade non vedente che costruì quasi 300 km di strade nell’Inghilterra del XVIII secolo. Dopo una lunga ed atmosferica introduzione, entra in sordina e si insinua un melodia dal forte potere evocativo. A bilanciare questa apparente linearità scopriamo un complesso lavoro di stratificazione ritmica che, con i suoi intrecci incentrati su un articolato ostinato di basso, ci riporta alla fitta rete di strade immaginate e costruite dal nostro protagonista. 
La terza traccia del disco è The Choice. Il compositore disegna qui una sotterranea pulsazione dispari con un’attitudine vagamente rock. Le esplosioni tematiche in crescendo del sax alto di Achille Succi e le ricercate sonorità elettriche della chitarra di Samuel Leipold si intersecano con un potente groove del basso per  veicolare una storia avvincente che si sviluppa in crescendo. La storia di Keiko Fukuda, la judoka dallo spirito forte che sfidando la tradizione divenne l’unico 10° Dan donna della storia del Judo. 
È la volta di This Heavy Handbag dedicato a Danuta Danielsson, la donna immortalata da una celebre fotografia mentre scaglia la sua borsa contro un manifestante neonazista. Quasi in contrasto con il gesto raccontato, il brano ha un andamento crepuscolare e riflessivo a tempo di ballad perfettamente sottolineato dalle spazzole di Clemens Kuratle. 
Miomir Mile Plakalovic  è il protagonista di Sarajevo Taxi Driver. Lo Bianco ci racconta del tassista che per 1440 giorni aiutò le persone ferite da cecchini e granate sulle strade di una Sarajevo in fiamme. Un tema corale in 5/4, anche qui sorretto da una linea di basso pulsante, sembra descrivere il nostro uomo in azione mentre, il sopraggiungere straniante della sezione B in 4/4, richiama con le sue spigolosità armoniche i disordini della città sotto i bombardamenti. 
La penultima traccia dell’album si incentra sulle vicende di HELIN BOLEK, MUSTAFA KOÇAK IBRAHIM GÖ'KÇEK, i musicisti turchi del Grup Yorum che per affermare il loro diritto essenziale a difendere la propria libertà, iniziarono uno sciopero della fame che si concluse con la loro morte dopo 323 giorni. Sono questi giorni, con la loro emblematica quanto interminabile durata, a colpire l’immaginazione del compositore che ci restituisce con 323 un tema di dolorosa bellezza in cui la reiterazione di certe sequenze intervallari trova il suo imprevedibile sviluppo nell’incandescente dialogo tra la chitarra e il clarinetto basso. È così che nell’arco di pochi minuti ci troviamo catapultati nell’inevitabile turbinio all’unisono del quartetto in cui la batteria emerge in un crescendo dinamico per poi ricondurci al tema chiudendo circolarmente una storia dall’epilogo annunciato.  
Infine, chiude l’album una disincantata versione di Silent Eyes di Paul Simon. A condurre il tema la chitarra di Samuel Leipold e le spazzole di Clemens Kuratle. In antitesi con le storie che il leader ha scelto di raccontare, incontriamo qui la città che più di tutte incarna l’incapacità di agire, Gerusalemme schiava dell’incomunicabilità, vittima dell’immobilismo anche di fronte allo sguardo di Dio, come suggerisce lo stesso Paul Simon nei suoi versi.

Track List

1.   The Librarian of Timbuktu

07.06

2.   Road Builder

04.33

3.   The Choice

05.26

4.   This Heavy Handbag

07.08

5.   323

03.43

6.   Sarajevo Taxi Driver

06.47

7.   Silent Eyes

05.12

 

 

Total                                           

39.59

 

Personnel

Achille Succi – alto saxophone, clarinet, bass clarinet

Samuel Leipold - el. guitar

Luca Lo Bianco - doublebass

Clemens Kuratle - drums

Recording Data

Recorded at Digitube Studio, Grazie, MN (Italy)
Sound Engineer and mastering: Carlo Cantini

Mixed by JD Foster in Park Ridge, Illinois, USA

 

Photo: Leandro Lo Bianco

Artwork & Graphics: Studio Clessidra
Produced by GleAM Records 

Printed in Italy 2023

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