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Artist: FABIO MORGERA & NYCats     Album: CTRL Z     Label: AlfaMusic     Code: AFMCD174

CTRL Z

  • CTRL Z

  • FABIO MORGERA & NYCats

  • 12 January 2015

  • AFMCD174

  • 8032050015033

  • Digital, Jazzos, AlfaMusic

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  • Created on : 09 January 2015

  • Total songs : 7

  • Total comments : 0

  • From: AlfaMusic

Press Release

"Ctrl Z" - FABIO MORGERA & NYCats (AlfaMusic, 2015).

Se comparassimo questo disco ai precedenti «Ne- apolitan Heart» e «Live at the Loft_01», verrebbe da dire che Fabio Morgera abbia messo in pratica, e nel giro di brevissimo tempo, una celebre frase di Miles Davis: «I have to change. It’s like a curse».
Sembra infatti non esserci alcun legame tra gli standard di «Live at the Loft_01» , gli arrangiamen- ti in chiave moderna delle canzoni di «Neapolitan Heart», ambedue registrati nel 2009, e la musica di «Ctrl Z», forse il lavoro che piu` di ogni altro mette in luce le qualita` da leader del trombettista e compositore partenopeo... Partenopeo di nascita ma naturalizzato newyorchese, con tanto di passaporto statunitense (e comunque da poco ristabilitosi a Fi- renze, citta` dove fece i primi passi come musicista prima di partire per l’ America nel lontano 1985).
In realta` le origini di «Ctrl Z» vanno cercate magari nelle esperienze con i Groove Collective , formazio- ne newyorchese che gia’ nei primi anni ‘90 predi- cava la commistione di Hip-Hop-Bebop-Latin-Funk e non solo, e poi certamente nel quinquennio pas- sato tra le file della Nublu Orchestra, un’ altra entita` contemporanea multi-genere diretta da Lawrence Douglas «Butch» Morris (1947- 2013) l’ideatore della Conduction (1).
Al club Nublu e in tourne´e, (2) Morgera ha esperito gli insegnamenti di Morris; ne ha fatto tesoro, al pun- to da concepire una propria versione di Conduction, appoggiata fin da subito dal maestro «Butch».
In questo lavoro pero` la Conduction non e` elemento esclusivo ma serve a Morgera per “spezzare” e poi riavvicinare le varie parti tematiche delle sue compo- sizioni che, sebbene siano molto elaborate, risultano comunque melodiche e di grande impatto ritmico.
E` la musica che Morgera aveva in testa quando entro` al Vibromonk Studio di Brooklyn, dopo i test effettuati sul campo con i gruppi Turbulence e l’at- tuale NYCats nei locali della “grande mela” come il Fat Cat o il Nublu stesso.
A Fabio piace chiamarla Musica di Colore, che tra- dotto significa musica influenzata dalla Black Ame- rican Music di Joe Henderson e Woody Shaw, del Miles Davis elettrico , con in piu’ elementi di altre culture, Indiane, Latino-Americane e    Mediterranee. e infine la direzione improvvisata insita nella stessa Conduction,
Si tratta di influenze maggiori trasformate in una musica contemporanea, multidirezionale, tutt’altro che de´mode´.
«Ctrl Z» e` un disco ambizioso anche in funzione di una line-up a dir poco poderosa. Nel doppio ruolo di leader e solista, Morgera si piazza alla testa di questa electric band rinforzata dai tromboni, davve- ro rimarchevole per versatilita`, capacita` di ascolto, qualita` dei solisti.
Oltre agli ospiti di chiara fama come Orrin Evans, Stacy Dillard e a gli altri bravissimi musicisti pre- senti alla session, vi e` poi un’altra ragione, piu ntima e personale, per interessarsi a «Ctrl Z». Tra la registrazione e la stesura di queste note, profon- damente scosso dalla “guerra” Israelo-Palestinese dell’estate 2014, e da altre personali epifanie, Mor- gera dice di essersi scoperto musicista impegnato. Sulla scia di Nicolas Payton, teorico del discusso concetto BAM (3),ha deciso di non ricorrere piu` al termine JAZZ per identificare la sua musica. E` una presa di posizione convinta contro il sistema capitalista in cui viviamo, abilissimo a catalogare ed appropriarsi di qualsiasi cosa, senza rispetto per la sua paternita` (nera in questo caso), e rivenderla al miglior offerente. Con questo disco Morgera vuo- le anche porsi a distanza da classificazioni troppo anguste e riavvalorare le radici afroamericane, che, a dirla tutta, sono da sempre presenti nella sua musica, non si spiegherebbe altrimenti un interesse profondo, testimoniato dai dischi Red Records, verso Woody Shaw e il Joe Henderson del periodo Milestone.


Luca Civelli


(1) Traduciamo la definizione di conduction trovata su www.nublu.net, sito del club Nublu: «La conduction e` un vocabolario di gesti e segni ideografici attivati per modificare o costruire arrangiamenti o composizioni in tempo reale».
(2) Va menzionato il «Live At Jazz Festival Saalfelden» (Nublu, NUB00022) registrato al Jazz Festival di Saalfel- den, in Austria, il 25 agosto 2007.
(3) BAM sta per Black American Music. Per ogni appro- fondimento si rinvia al blog di Payton: http://nicholaspayton.wordpress.com/

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Ho avuto la fortuna di conoscere e intervistare molti musicisti durante la mia vita. Fabio Morgera mi ha da subito colpito per la sua franchezza e per la sua capacità di “non mandartele a dire”, uno col quale è difficile interagire se non si hanno idee e comportamenti chiari. Diciamo subito che questa sua attitudine in realtà è quella che, oltre ovviamente ad aver ispirato tutta la sua produzione precedente, viene fuori preponderante in questo suo lavoro con i NYCats probabilmente perché Fabio sta attraversando un periodo della vita in cui è forte l’esigenza di guardare a fatti che vanno oltre il semplice controllo della musica. Quello che sta accadendo nel mondo non può lasciarci indifferenti e Fabio, in questo favorito da una lente d’ingrandimento sviluppata durante la sua più che ventennale residenza newyorkese, non sta a guardare e esprime il suo punto di vista che è quello del musicista, ma soprattutto dell’osservatore critico. Proverò quindi brano per brano a comunicarvi quello che può lasciare ad un ascoltatore attento una musica come quella suonata in questo disco. Illegal Immigration Started In 1492 apre la tensione che si respira un po’ in tutto il disco con la tromba di Fabio che introduce, un po’ melanconica, una sequenza di sonorità africaneggianti quasi a prendere le distanze da quella che è poi diventata un invasione che ancora oggi ha le sue conseguenze nefaste. E Cristoforo Colombo con le sue caravelle ha dato l’avvio a quella che qui viene definita “immigrazione clandestina”. Prayer To The Microscopic Gods è un brano dalla religiosità intensa perché Dio, anzi gli Dei, sono dappertutto: nelle cose, negli alberi. Tutto è primordiale, anche l’uomo, e l’animismo attribuisce un’anima a tutti i fenomeni naturali ed è un’energia che pervade tutto l’esistente. Questo ci viene comunicato sottoforma di un piccolo mantra. Uno screzio con Borghezio la dice lunga sulla visione multietnica e multiculturale del trombettista, la cui mentalità cosmopolita lo porta a prendere le distanze, ovviamente non solo musicalmente, da qualsiasi forma di distinzione tra razze ed etnie. Com’è possibile affermare “l’Italia agli italiani” quando è dimostrato che nel nostro paese da sempre convivono popolazioni tra loro diversissime in quanto ad origine? Già il belpaese è la dimostrazione della società multietnica e multiculturale che è il futuro del mondo. Il tutto sotto forma di un divertissment strumentale di alto profilo. Thalassocentric è un brano liquido - si ha proprio l’idea della profondità del mare – in cui si va oltre la distinzione e contrapposizione tra eurocentrismo e afrocentrismo (da preferire all’eurocentrismo per la sua vicinanza alle vere esigenze dell’umanità) per riferirsi ad una visione maggiormente in equilibrio con il benessere dell’uomo. La vita è iniziata nell’acqua, da qui il termine talassocentrismo. Ius Soli (Dance Of The Tribes) auspica il momento in cui finalmente anche in Italia si riconoscerà la cittadinanza a chiunque nasca sul suo suolo. Quel giorno sarà un giorno di festa. E di danze. E’ un brano contro tutti i razzismi, leit-motiv della poetica di Fabio da sempre vicino, anche musicalmente, ad una musica che unisce piuttosto che dividere. Un intro di basso annuncia la tribalità di un brano che si evolve in maniera vagamente funkeggiante. Cessate il fuoco è pacifista nella sua estetica “negra” perché la guerra è il business più rivoltante che ci sia. Privatize This è contro le multinazionali alcune delle quali hanno lo scopo di privatizzare tutta l’acqua potabile disponibile sul pianeta ed è la ciliegina sulla torta, quasi drum’n’bass, per prendere le distanze dalle prevaricazioni e dalla volgarità. Si capisce quindi l’idea di intitolare il lavoro “Ctrl Z”, in pratica il comando che si da al computer quando si è sbagliato qualcosa e si vuole tornare indietro. La metafora è evidente: smettiamola di avvelenare il pianeta, finiamola con le disuguaglianze, i razzismi, con le guerre. Ridimensioniamo il consumismo e il capitalismo. Il tutto sottolineato da una musica piena di pathos e di tensione, coesa all’infinito.
Fabio Morgera con i NYCats dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, di trovarsi a suo agio con i linguaggi musicali più disparati purchè però sia presente la componente afroamericana, una costante che ha accompagnato la sua estetica fin dagli esordi della sua carriera musicale. Di lui sentiremo ancora parlare.

Nicola Gaeta    

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Proviamo tutti a fare un passo indietro... O  anche piu' d'uno? Proviamoci perlomeno con la nostra immaginazione, un passo e un altro ancora, via via nei millennii fin verso i microscopici Dei dell'Animismo o verso il  Talassocentrismo  , a cui mi ispiro, e che  suggerisco come  salvezza dalla follia di questa razza umana che sembra voler a tutti i costi auto-distruggersi, e frettolosamente, per giunta. Se state leggendo queste note e' perche' siete interessati ad un nuovo modo di far musica e -quindi- a un nuovo modo di pensare, che per me e' quello di una Rivoluzione Naturale..

Auguro a tutti buon ascolto e buon viaggio nell'immaginazione di un futuro migliore per i nostri figli; nonostante la crisi planetaria che ci attanaglia, le soluzioni piu' azzeccate sono alla portata dell'Homo Sapiens. Basta saper fare qualche passo indietro, anche se non sara' facile quanto premere due tasti del computer.


Fabio Morgera

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ENGLISH

If we compare this record to the previous “Neapoli- tan Heart” and “Live at the Loft_01”, we might say that Fabio Morgera has put into practice, and within a very short time, a famous phrase of Miles Davis: “I have to change. It’s like a curse.”
There seems to be no link between the standards of “Live at the Loft_01”, the modern arrangements of “Neapolitan Heart,” both recorded in 2009, and the music of “Ctrl Z”, perhaps the work that better highlights the performing and bandleading qualities of the Neapolitan composer... He is in fact Neapol- itan by birth but naturalized American (in any case he recently moved back to Florence, a city where he made his first steps as a musician before leaving for the US in 1985).
In fact, the origins of “Ctrl Z” are to be found per- haps in his experiences with Groove Collective, a New York “jam-band” that since the early 90s has utilized a mixture of Hip-Hop-Bebop-Latin-Funk and more, and then certainly in the five years spent in the ranks of the Nublu Orchestra, another contemporary multi-genre entity directed by Lawrence “Butch” Morris (1947- 2013) the originator of Conduction (1). At the club Nublu and on tour, (2) Morgera treasured the teachings of Morris, to the point of conceiving his own version of Conduction, supported from the out- set by the master, “Butch.”
In this work, however, Conduction is not an exclu- sive element but serves to “break” and then recon- nect the various themes of Morgera’s compositions which, although very elaborate, are nevertheless of great melodic and rhythmic impact. It’s the music that Morgera had in mind when he entered Vibro- monk Studio in Brooklyn, after the tests carried out live with his groups Turbulence and NYCats at clubs like Fat Cat or Nublu itself. Fabio likes to call it Music of Color, which translat- ed means music influenced by the Black American Music of Joe Henderson and Woody Shaw, Miles Davis’ electric period, with added elements from Indian, Latin American and Mediterranean cultures, and finally the improvised music inherent in Con- duction itself.
Fabio likes to call it Music of Color, which translat- ed means music influenced by the Black American Music of Joe Henderson and Woody Shaw, Miles Davis’ electric period, with added elements from Indian, Latin American and Mediterranean cultures, and finally the improvised music inherent in Con- duction itself.
These influences are transformed into a contempo- rary, multidirectional music, in short anything but old fashioned.
“Ctrl Z” is an ambitious album also thanks to a powerful line-up to say the least. In the dual role of leader and soloist, Morgera places himself at the front of this electric band reinforced by trombones, really remarkable for its versatility, its ability to listen to each other, and for the quality of the soloists. In addition to well-known guests such as Orrin Evans, Stacy Dillard and other excellent musicians present at the session, there is another reason, more inti- mate and personal, to be interested in “Ctrl Z”. Be- tween the recording and the writing of these notes, deeply shaken by the Israeli-Palestinian “war” in the summer of 2014, and by other personal epiphanies, Morgera says he re-discovered himself as a musi- cian committed to freedom and equality. Following Nicolas Payton, who theorized the concept of BAM (3), Fabio has decided to not use of the JAZZ term anymore in order to identify his music. It is a confi- dent stance against the capitalist system in which we live, too skilled in cataloging and stealing any idea, without respect to its paternity (black paternity in this case), and sell it to the highest bidder. With this record Morgera also wants to distance himself from narrow classifications while showing his love and respect for the Afro-American heritage, which, to be honest, has always been present in his music, as witnessed by his works with Red Records, and as shown by his deep interest in Woody Shaw’s and Joe Henderson’s Milestone period.


Luca Civelli


(1) Definition of the word Conduction from the website www.nublu.net: Conduction is Morris’ vocabulary of ide- ographic signs and gestures activated to modify or con- struct a real-time musical arrangement or composition.
(2) «Live At Jazz Festival Saalfelden» (Nublu, NUB00022) recorded at Saalfelden Jazz Festival, Austria, Aug. 25 2007.
(3) BAM means Black American Music , visit Payton’s blog to find out about the refusal of the label JAZZ: http://nicholaspayton.wordpress.com/

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I was lucky enough to meet and interview many musicians during my life. Fabio Morgera was imme- diately impressive in his frankness and his ability to “non mandartele a dire”, an artist with whom it is difficult to interact if your behaviour and ideas aren’t clear. We must say that this attitude in reality is the one that, in addition of course to have inspired his entire previous production, comes out preponderant in his work with NYCats probably because Fabio is going through a period of his life in which there is a strong need to look at facts that go beyond the simple control of music. What is happening in the world can not leave us unaffected and Fabio, in this favored by a magnifying glass developed during his more than twenty years’ residence in New York, is not sleeping and expresses his point of view, which is that of a musician, but also of a critical observer.

I will try therefore to tell you, track by track, what can an attentive listener get from music like the one played in this disc.
“Illegal Immigration Started In 1492” opens the tension which is breathed a bit all over the disc, with a lightly melancholic trombone choir introduc- ing some sequence of afro-cuban sounds almost to distance themselves from what has become an invasion that still has disastrous consequences. And Christopher Columbus with his caravels triggered what it is here called “illegal immigration”.
Prayer To The Microscopic Gods is a song of intense spirituality because God, and His Gods are everywhere: in things, in trees. Everything is pri- mordial, man is too, and animism gives a soul to all natural phenomena and energy that ervades all existence. This is communicated to us in the form of a mantra.
Uno screzio Con Borghezio shows a multiethnic and multicultural vision from the trumpeter, whose cosmopolitan mentality leads him to distance, obvi- ously not only musically, from any form of distinction between races and ethnicities. How is it possible to say “Italy to Italians” when it is shown that in our country always lived diverse populations from its origin? Already the Bel Paese is a demonstration of a multiethnic and multicultural society, which is the future of the world. All of this in the form of a high class instrumental divertissment.
Thalassocentric is a liquid song - it has the idea of the depths of the sea - when you go beyond the distinction and opposition between Eurocentrism and Afrocentrism (naturally preferred to Eurocentrism due to its proximity to the real needs of humanity) to refer to a vision more balanced with the welfare of man. Life began in water, hence the term talassocentrism.
Ius Soli (Dance Of The Tribes) calls the moment when finally Italy will recognize citizenship to any- one born on its soil. That day will be a day of cel- ebration. And dances. It‘s a song against all forms of racism, leit-motif of the poetics of Fabio, always ready, even musically, to combine rather than di- vide. A bass intro announces the tribalism of a track which evolves in a vaguely funky manner.
Cessate il fuoco is pacifist in his aesthetics be- cause war is the most revolting business there is.
Privatize This is against big corporations, some of which have the aim to privatize all drinking water available on the planet, and it is the icing on the cake, almost jungle style.

It is understandable, therefore, the idea of this title “Ctrl Z”, in practice the command you give when you are doing something wrong at the computer and you want to return backwards. The metaphor is obvious: let’s stop poisoning the planet, let’s end inequalities, racisms, wars. Resize consumerism and capitalism. All this highlighted by a music full of pathos and ten- sion, and very cohesive.
Fabio Morgera with NYCats proves, if proof were needed, to be at ease with most musical languages, as long as the African-American component is pres- ent, a constant that has accompanied its aesthetic from the outset of his musical career. We will hear more about him in the future.


Nicola Gaeta

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Let’s all try and go back one step... Or more than one? Let’s at least try with our imagination, one step and yet another, way back into the millennia, towards the microscopic Gods of Animism or towards Thalasso-centrism, which I get inspiration from, and which I suggest in order to save ourselves from the madness of this human race, that seems to want to self-destruct at all costs, and hastily so, for that matter. If you’re reading these notes it’s because you’re interested in a new way of making music, and therefore in a new way of thinking, which for me is suggesting a Natural Revolution...
I wish all of you will enjoy this album, and that you can go on an imaginary journey and imagine a better future for our children. Notwithstanding the planetary crisis that looks dooming, the best solutions are still available for Homo Sapiens. As long as we’re able to go back a few steps, although it won’t be as easy as pressing two buttons on our computer’s keyboard.


Fabio Morgera

Track List

CTRL Z - FABIO MORGERA & NYCats

1 Illegal Immigration Started in 1492   

2 Prayer to the Microscopic Gods

3 Uno screzio con Borghezio

4 Thalassocentric

5 Ius soli (Dance of the Tribes)

6 Cessate il fuoco

7 Privatize This

All composed by Fabio Morgera
Publishing: AlfaMusic Studio (Siae)

?&© 2015 AlfaMusic - All Rights Reserved 

Personnel

Produced by Marco Milanesi and Fabio Morgera for AlfaMusic Label&Publishing
Production coordinator: Fabrizio Salvatore (AlfaMusic)

Fabio Morgera trumpet, arranging, conducting, vocals on track 2

Stacy Dillard soprano sax on tracks 1 and 3

Josh Roseman trombone on track 1

David Gibson trombone on track 1
Jason Jackson trombone on track 1, 5 and 7

Orrin Evans piano on track 4, 5 and 7, also synth on track 7

Charles Blenzig el. piano, also piano on track 2 and 3

Brian Charette organ Richard Padron el. guitar on track 7 John Benitez el. bass on track 5 and 7

Gianluca Renzi el. bass on track 1,2 and 3

Jeremy "Bean" Clemons drums on track 5 and 7

Brandon Lewis drums on track 1 and 3

Samuel Torres percussion on track 1

Carlos Maldonado percussion on track 1, 4, 5 and 7

 

 

Recording Data

Recorded by Hiro Sanada at Vibromonk Studios, Brooklyn, NY on May 10 and 11, 2011 Mixed and mastered at 4MuLA Studio, NYC by Simone Giuliani

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