PAOLO ZOU
PISCINAS
DODICILUNE / IRD
Prodotto da
Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da
Ird e nei migliori store on line da
Believe Digital,
martedì 26 maggio esce "
Piscinas", esordio discografico solista di
Paolo Zou. Nelle sue
otto composizioni originali, che propongono un
jazz fortemente contaminato da
soul e
funk, il musicista romano di origine sarda, che suona la chitarra elettrica, classica, acustica e il banjo, è affiancato da
Stefano Rossi al basso elettrico e da
Alessio Baldelli alla batteria.
“Piscinas” è il nome di una spiaggia vicino a Narbolia, il paese sardo di origine di parte della famiglia del chitarrista. Questo luogo incastonato tra chilometri di montagne e dune da una parte, e Mar di Sardegna dall'altro, è un posto isolato e difficile da raggiungere. Dopo il guado di due torrenti, di cui uno rosso acceso per via delle vecchie miniere di ferro di Ungurtosu, ci si ritrova di fronte ad un luogo desolato, con qualche coraggiosa pianta di “Ginepro Coccolone” che inframezza dune di sabbia a perdita d'occhio. Questa spiaggia, per il leader del trio, è forse il posto più magico della Sardegna da lui conosciuta. L'immagine di copertina è stata scelta guardando per caso i lavori di collage vintage di Emanuele Triglia (amico e collega di Paolo). Tra i tanti realizzati, uno fece subito tornare in mente al chitarrista i luoghi isolati ed anche un po' surreali creati dalle spiagge e dalle dune di Piscinas.
Classe 1992, Paolo Zou negli anni ha suonato con vari progetti e formazioni: Inna Cantina, Dumbo Station, Freak Show, Zotrio, Ials Big Band di Gianni Oddi, Maurizio Giammarco quintet ed altri. Con il quartetto nuJazz Dumbo Station ha la possibilità di accompagnare artisti come Dario Deidda, Javier Girotto, Luca Bulgarelli, Danno (Colle der fomento), Davide Shorty, Serena Brancale, Rancore, Rosario Giuliani, Roberto Gatto, Skyzoo (rapper di NY, con il quale registrano un album Jazz/Hip-hop originale). Costanti sono le collaborazioni con il mondo dell’Hip-Hop, che gli permettono un proficuo dialogo musicale con il il Jazz, suo mondo sonoro d’origine.
Classe 1993, Stefano Rossi si avvicina alla musica da autodidatta per poi intraprendere gli studi di basso elettrico presso il Saint Louis College of Music. Insieme al chitarrista Paolo Zou suona anche nel progetto Dumbo Station. Attualmente è il bassista della cantautrice Dolcenera.
Alessio Baldelli è un batterista attivo da anni sulla scena romana e nazionale. Ha collaborato tra gli altri con artisti come Paolo Fresu, Gianni Oddi, Gegè Telesforo, Javier Girotto, Alfredo Paixao. Dal 2017 è anche docente di batteria presso il Saint Louis College of Music.
L’etichetta Dodicilune è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di oltre 250 produzioni di artisti italiani e stranieri. Distribuiti in Italia e all'estero da IRD in circa 400 punti vendita, i dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo grazie a Believe Digital.
COMMENTO AI BRANI
(a cura di Paolo Zou)
Squat - Forse il mio brano preferito del lavoro. È stato il primo che ho scritto ed è quello che ha dato il via al resto delle composizioni.
Monolite - Questo, a mio avviso, è il brano più particolare e volendo il più "spinto". La coda finale è per me una distensione dalla spigolosità del resto della composizione.
Dimini - Avendo prima scritto il brano, l'impressione che ne è scaturita era un ambiente Mediterraneo come Dimini. Villaggio Greco di poco più di duemila abitanti.
Barberini - Sono molto legato a questo brano. Soprattutto perché prima di arrivare a questa forma compositiva, ne ho sperimentate sei o sette.
Mazinga - Il nome viene dall'immaginario che mi provoca questo brano. Con i suoi obbligati e sezioni tutt'altro che morbide, mi fa venire in mente un immenso cantiere navale con in costruzione un robot gigante.
Piscinas – È il brano, il suono, l'immaginario che mi evoca l'omonima spiaggia sarda dove andavo da piccolo. Essendo il brano che mi da le sensazioni più forti, ho deciso di dare questo nome all'intero lavoro.
H501B - Una volta mi è stato detto da qualcuno che ascoltava il brano, che era una composizione molto "alla me". Da lì H501B, parte del mio codice fiscale.
Outro - Ho voluto inserire questo brano quasi all'ultimo. Mi piace in generale l'idea di Outro. Come se l'artista ti salutasse alla fine del viaggio creato con l'ascolto dell'album. Diciamo che l'outro alla fine di un disco, è un invito del compositore a tornare ad ascoltare la musica fermandosi con più calma.
QUATTRO DOMANDE A PAOLO ZOU
Dopo l'esperienza con il quartetto Dumbo Station hai deciso di esordire da solista con Piscinas. Come mai questa scelta?
È stata una scelta maturata negli anni, che è andata di pari passo con i miei ascolti e studi, sempre più indirizzati verso formazioni ristrette. Negli anni ho cominciato ad interessarmi alla parte armonica dello strumento, cosa applicabile anche in quartetto con un pianoforte ovviamente. Vedo però l'obbligo (dettato dalla formazione in trio) di creare una parte più completa sulla chitarra, come una sfida.
Le tue composizioni sono difficilmente catalogabili. Propongono un jazz non standard ma fortemente contaminato. Come definiresti la tua musica? Quali sono i musicisti, chitarristi in particolare, e compositori che ti hanno influenzato maggiormente?
È difficile rispondere in maniera assoluta. Sicuramente il discorso cambia da lavoro discografico a lavoro discografico e di anno in anno. Una cosa che sempre mi ha influenzato, sono più che altro i singoli brani. Per esempio, prima di scrivere il lavoro "Piscinas" ho involontariamente passato dei mesi ad ascoltare gli stessi brani, magari uno preso da un album di Javier Girotto, uno dal trio di Avishai Coen, un altro ancora da Braxton Cook. I chitarristi che negli anni però rimangono sempre in cima a i miei ascolti, sono sicuramente Gilad Hekselman, Julian Lage, Kurt Rosenwinkel.
Sei ancora un under 30 ma hai già maturato un'importante esperienza live. Qual è il tuo rapporto con il palco e con il pubblico?
Dipende da concerto a concerto. Suonando in vari ambienti musicali quali Jazz, pop, Reggae e (a suo tempo) musica elettronica, l'approccio e l'importanza del live muta, anche da sera a sera. La cosa che più mi piace del Jazz e della musica improvvisata in generale, è il fatto che il live sia un elemento fondamentale, senza il quale, il lavoro discografico di un artista viene raccontato solo a metà.
Qual è il tuo rapporto con la Sardegna, terra d'origine della tua famiglia? Come mai la scelta di dedicarle titolo e copertina?
Piscinas è una spiaggia del centro ovest della Sardegna. Per raggiungerla bisogna guadare due fiumiciattoli, passare vicino alle vecchie miniere di ferro di Ungurtosu, per arrivare infine in una spiaggia lunga 5 km, incastonata tra un mare cristallino e le dune di sabia più alte d'Europa. Questo scenario mi ha sempre stimolato, sin da piccolo. Purtroppo il rapporto con la Sardegna non è intenso quanto vorrei, soprattutto in questi ultimi anni. Da piccolo passavo un mese od intere estati a Narbolia, il paesello vicino Oristano nel quale si sono stabiliti gli Zou chissà quanti secoli fa.