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Artist: EMANUELE SARTORIS     Album: I NUOVI STUDI     Label: Dodicilune     Code: ED415

I NUOVI STUDI

  • I NUOVI STUDI

  • EMANUELE SARTORIS

  • 20 November 2018

  • ED415

  • 8033309694153

  • Dodicilune

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  • Created on : 18 October 2018

  • Total songs : 12

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  • From: Dodicilune

Press Release

"I Nuovi Studi" è il titolo del nuovo lavoro discografico in piano solo del musicista e compositore torinese Emanuele Sartoris. Prodotto dall'etichetta pugliese Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store online da Believe Digital, il progetto sarà presentato nel giorno dell'uscita ufficiale, martedì 20 novembre, a laFeltrinelli Libri e Musica in Piazza CLN a Torino. Il concerto - introdotto dai giornalisti e critici musicali Guido Michelone ed Eugenio Mirti - sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook della rivista Jazzit. 

«Se fosse ancora vivo, Gunther Schuller, uno dei giganti del jazz americano nella seconda metà del Novecento, prenderebbe subito sotto la propria ala questa raccolta di Emanuele Sartoris», sottolinea nelle note di copertina Carla Moreni. «Felice di ritrovare un giovane compositore italiano così perfettamente allineato a quel concetto di "Third Stream", la "terza corrente", codificata col blasone di una conferenza universitaria, e lanciata ufficialmente come ibridata possibilità di mettere in dialogo il mondo classico con quello jazz (e viceversa). Nel 1957, quando per la prima volta si coniò il termine, divenuto poi di uso comune, Emanuele Sartoris era ancora ben lontano non solo dal pianoforte e dal mondo della musica, ma persino dall'essere al mondo. Perciò colpisce - e diventa spunto per riflessioni - questa sotterranea vitalità di attitudini e sensibilità, che attraversano intatte lo scorrere del tempo, e che si impongono ancora al nostro presente, rendendo la storia trampolino del futuro. I dieci brani del cd sono tessere di un unico mosaico, ciascuna costruita secondo una forma e una precisa compiutezza: mirate come esercizio tecnico o come procedimento espressivo», prosegue la Moreni. «I primi cinque Studi (l'op.2 che li cataloga ci fa immaginare siano brani di quasi esordio nel percorso ufficiale del compositore) vanno ascoltati in successione: il primo col ruvido passo ritmico, nervoso, ossessivo, di immediato rimando iberico, il secondo, scolpito su figure nette, geometriche, con echi di Debussy, il terzo più seduttore, col fascino veloce di scale alla Chopin, il quarto insolito, sospeso, lunare, con escursioni nel registro acuto e memorie di Skrjabin, e infine il quinto, cristallino, felice di trilli e di un virtuosismo che echeggia la "Campanella" di Paganini-Liszt. Cinque Studi e cinque nomi del passato, richiamati come suggestioni contemporanee. Mischiando tracce che rimangono nelle dita delle mani, nel pensiero. Piace che i brani si intitolino "Studi", recuperando anche qui un esempio concreto di "Third Stream". Perché Studio è un termine prediletto dai compositori romantici (nei secoli precedenti gli stessi brani si sarebbero chiamati "Esercizi" oppure "Solfeggi") che proprio nel significato latino di "studere" rispecchiarono quella loro inesausta passione verso un al di là. Oltre i limiti della tecnica, dello strumento, anche dell'anima.  Il giro di boa avviene col brano n.6, "Preludio n.1", con il pianoforte non più alla ricerca ma in contemplazione: il notturno, di suoni perlati, sognanti, è ancora un dichiarato omaggio a Chopin, evocato da un trillo lunghissimo, di belcanto (che a sua volta il compositore polacco rubava da Bellini e dalle dive dei palcoscenici parigini: tanto per dimostrare che anche nell'Ottocento si praticava il "Third Stream"). Al "pre-ludus", segue il gioco vero, cioè lo "Studio op.25. n.2" di Chopin, rapinoso, concentrato, tutto in un fiato e tutto su una limitatissima porzione di tastiera, magistralmente reinventata», si legge ancora. «Secondo il medesimo gioco di specchi, seguono i Preludi 2 e 3, ciascuno legato a un modello: prima Liszt, anticipato con gesti sontuosi, ottocenteschi, marziali, poi Skrjabin, con l'op.8 n.2, introdotta da preziose ricerche timbriche. "Comrade Conrad", l'ultimo brano del CD, omaggia Bill Evans quale compositore che portò il jazz verso territori inesplorati: il brano, di carattere intimistico e introspettivo, è l'unica traccia scopertamente jazz dell'impaginato. E ci racconta - forse più degli altri - il mondo sonoro primigenio, profondo, da cui scaturisce la linfa creativa di Emanuele Sartoris».

Emanuele Sartoris, avviato allo studio dello strumento dall’età di 10 anni, rapidamente inizia ad interessarsi al Blues e a tutta la musica nera e successivamente alla tradizione classica e alla musica moderna. Approda alla musica jazz frequentando seminari di improvvisazione e orchestrazione, fino al diploma sotto la guida di Dado Moroni presso il Conservatorio di Torino dove consegue anche la Laurea in Composizione ed Orchestrazione Jazz con il massimo dei voti sotto la guida di Furio Di Castri e Giampaolo Casati. Suona in numerosi festivals tra cui Torino Jazz Festival, Open Papyrus Jazz Festival, Novara Jazz Festival, Moncalieri Jazz Festival, Narrazioni Jazz 2017, Joroinen Music Festival in Finlandia. Unisce un’intensa attività concertistica a quella didattica, da seminari come "Piano Experience" presso la Fiera Internazionale del pianoforte di Cremona insieme al Maestro Massimiliano Genot fino all'insegnamento presso lo stesso Conservatorio di Torino. Ospite musicale nella trasmissione “ Nessun Dorma” su Rai 5, condotta da Massimo Bernardini ha modo di collaborare tra i tanti con ospiti del calibro di Eugenio Allegri, Enrico Rava, Tullio Depiscopo ed Eugenio Finardi.

L’etichetta Dodicilune è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di oltre 250 produzioni di artisti italiani e stranieri. Distribuiti in Italia e all'estero da IRD in circa 400 punti vendita, i dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online, ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo grazie a Believe Digital.

Info e catalogo su www.dodiciluneshop.it
Cartella stampa disco e ascolto brani in anteprima (solo per utenti iscritti) su Ijm.it

Dodicilune - Edizioni Discografiche & Musicali
Via Ferecide Siro 1/E - Lecce
Tel: 0832.0 91231
info@dodiciluneshop.it - press@dodicilune.it

Per richiesta foto, interviste, comunicati e copie dischi
Ufficio stampa

Società Cooperativa Coolclub
Piazza Giorgio Baglivi 10, Lecce
ufficiostampa@coolclub.it - 0832303707
pierpaolo@coolclub.it - 3394313397

Track List

1 - Studio Opus 2 Nr.1 (al mio amico Massimiliano Gènot)
2 - Studio Opus 2 Nr.2
3 - Studio Opus 2 Nr.3
4 - Studio Opus 2 Nr.4
5 - Studio Opus 2 Nr.5 Ianara
6 - Preludio I
7 - Studio Opus 25 Nr.2
8 - Preludio II
9 - I preludio, studi trascendentali
10 - Preludio III
11 - Studio Opus 8 Nr.2
12 - Comrade Conrad

All compositions by Emanuele Sartoris (Dodicilune edizioni)
except 7 by Frèdèric Chopin, 9 by Franz Liszt, 11 by Alexander Skrjabin, 12 by Bill Evans

Personnel

Emanuele Sartoris - piano

Recording Data

• PRODUCTION DATA (TIMING-ANNO-NR CAT-BARCODE)
Total time 51:34 STEREO DDD
(p) 2018 DODICILUNE (Italy)
(c) 2018 DODICILUNE (Italy)
www.dodicilune.it
CD DODICILUNE DISCHI Ed415
8033309694153

• RECORDING DATA
Produced by Emanuele Sartoris and Gabriele Rampino for Dodicilune edizioni, Italy
Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it)
Recorded, mixed and mastered 5 May 2018 at Il Pollaio, Ronco Biellese (Bi), Italy
Sound engineer Piergiorgio Miotto
Photos by Valerio Averono
Contact: www.emanuelesartoris.com

Download gratuito delle partiture su www.emanuelesartoris.com

• EXTRA NOTES
Ringrazio di cuore il maestro, collega e amico Massimiliano Gènot che nel corso
di questi anni si è prodigato per avvicinare la mia dura cervice alla musica classica,
Carla Moreni per la squisita disponibilità e la grande competenza con cui ha curato le note di copertina impreziosendo questo mio lavoro, il mio più caro amico Valerio Averono autore di tutte le foto presenti nel disco inclusa la magnifica copertina.
Un grazie particolare a Massimo Bernardini per gli apprezzati consigli che mi ha suggerito e per l'indimenticabile annata vissuta in RAI.

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