Artist: PAOLA LORENZI, PEDRO MENA PERAZA Album: EN LA IMAGINACION. Jazz tribute to Marta Valdès Label: Dodicilune Code: FNF116
-
EN LA IMAGINACION. Jazz tribute to Marta Valdès
-
PAOLA LORENZI, PEDRO MENA PERAZA
-
30 May 2018
-
FNF116
-
8033309691169
No covers downloadable for Guests
No tracks downloadable for Guests
-
Total views : 4259
-
Today views : 1
-
Created on : 26 April 2018
-
Total songs : 10
-
Total comments : 0
-
From: Dodicilune
-
Report abuse : Click here
-
Bookmark : Click here
Press Release
Un viaggio all’interno di un profondo sentimento interiore, dove il mondo delle piccole cose diventa un universo di emozioni intorno al quale ruota il senso dell’esistenza: prodotto dall'etichetta pugliese Dodicilune, nella collana Fonosfere, mercoledì 30 maggio esce - distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store online da Believe Digital - "En La imaginaciòn. Jazz tribute to Marta Valdès". La cantante Paola Lorenzi e il musicista, compositore e arrangiatore Pedro Mena Peraza rileggono otto temi dell’immaginifico e meditativo repertorio di Marta Valdès, una delle grandi signore del bolero e della canzone nello stile “filin”. En La imaginaciòn vuole evidenziare la natura fantasiosa, immaginaria a tratti quasi surreale dell’anima della compositrice, cantante e chitarrista cubana. Il progetto nasce dopo l’esperienza dei due artisti al Festival Internacional Boleros de Oro (2003/2005) e al Recital per festeggiare i 70 anni della compositrice a L’Avana e prosegue in Italia per contribuire alla diffusione delle sue bellissime melodie, purtroppo ancora sconosciute nel nostro Paese. Il cd è completato dall’inedito “A Marta, un Bolero”, un sentito omaggio dei due musicisti, proposto in due versioni (bolero classico in quintetto e in duo voce e organo hammond). L’inciso di quest’ultimo brano è creato da citazioni melodiche e titoli di alcuni brani tra i più celebri di Marta Valdes. Paola Lorenzi (voce) e Pedro Mena Peraza (arrangiamenti, direzione musicale, chitarra, percussioni), sono affiancati in alcuni brani da Gianni Giudici (organo Hammond, uno dei più importanti organisti jazz europei considerato “il Padrino” italiano dell’organo Hammond ex vice presidente e Product Manager di Generalmusic e attuale Brand Manager di Studiologic, tra le sue collaborazioni quelle con Chet Baker, Bobby Watson,Eddie Davis, Gary Burton, Milt Jackson, Bruce Forman, Randy Bersen, Lew Tabackin, Renzo Arbore), Massimiliano Rocchetta (pianoforte, tastiere, tra le sue collaborazioni Renzo Arbore, Mario Biondi, Flavio Boltro, Bob Brookmeyer, Fabrizio Bosso, Tullio De Piscopo, Gegè Telesforo), Stefano Travaglini (contrabbasso, tra le collaborazioni Dave Schnitter, Sal Nistico, Urbie Green, Howard Johnson,Bruce Forman, Peter Erskine, Lee Konitz, Steve Grossman, Jimmy Owens ), Daniele Marzi (batteria).«Non posso negare di sentirmi arrossire quando sento risuonare il mio nome messo in musica da Pedro Mena in quella canzone omaggio con cui inizia e termina il disco», sottolinea Marta Valdes nelle note di copertina. «Poteva essersi trattato di una somma di elogi, di una semplice sequenza di citazioni prendendo a pretesto i titoli delle mie canzoni. Allora, io mi sarei limitata a ringraziare senza sapere in realtà perché. Non è questo il caso. La vita mi ha gratificato con la presenza, nella mia musica, di qualcuno, come Pedro Mena, che pur appartenente a una generazione tanto distante dalla mia, elimina le barriere del tempo e ci insegna con quella esemplare comprensione di un pensiero musicale che, se bene gli sia giunto in un caso attraverso alcune interpretazioni abbastanza diffuse, in un altro caso attraverso la mia propria visione, giunge ad appropriarsene e di ritorno senza deformazioni vi aggiunge accenti molto personali», prosegue. «Riconosco in Paola Lorenzi una di quelle voci che ascolterei volentieri cantare in ogni momento, come solo lei riesce a fare, in qualunque genere musicale, dove la sua interpretazione sempre dinamica, saggia ed emotiva, assume, invariabilmente, una forma che la differenzia da ogni riferimento precedente, anche se si tratta di versioni classiche alle quali, con vera audacia, si avvicina fino al minimo dettaglio per alzare, quindi, il suo proprio splendido volo e lasciarci impressionati ed emozionati. Mi piace», entra nel dettaglio la compositrice cubana, «che il brano “Palabras” si sia adattato ad una versione così; mi riconosco in quel “No Hagas Caso”; ringrazio che tra le tantissime canzoni che diedi loro da scegliere, mi abbiano accontentato, come se avessi loro confessato l’angosciosa necessità che sento che “Canciòn Dificil” e “Juego A Olvidarme De Ti” non siano canzoni dimenticate. Infine sono al punto di pentirmi di aver dichiarato alla fine del testo di “Como Un Rio”, che “los rios de amor no saben” (“i fiumi non sanno l’amore”), dopo che Pedro Mena ha incontrato in questa canzone motivo per fare suonare i colpi dei tamburi Batà che caratterizzano Ochún, Dea, precisamente, del fiume e dell’amore, giungendo a rivelarci un’altra dimensione dell’opera musicale. Sento Paola Lorenzi e Pedro Mena affermare che “en mi tempo no existe el ayer” ("nel mio tempo non esiste lo ieri”) e rispondo loro con vera emozione, a loro e anche ai musicisti che hanno viaggiato nelle mie canzoni attraverso questo disco, che la cosa più preziosa di un regalo così è l’aver confermato una volta di più, che con tutta la lontananza che ci divide, il linguaggio della musica ha creato il miracolo di farci pensare che non è vero che esiste la distanza, che “està de fiesta la imaginaciòn” (“l’immaginazione è in festa”)».
PRESENTAZIONE IN SPAGNOLO DELLA COMPOSITRICE CUBANA MARTA VALDES
Éstas son unas palabras de gratitud a Paola Lorenzi, a Pedro Mena y a los músicos que he escuchado en el disco dedicado por ellos a mis canciones.
No puedo negar que me siento ruborizada cuando escucho sonar mi nombre puesto en música por Pedro Mena en esa canción homenaje con que se inicia y, luego, termina el disco. Pudo haberse tratado de una suma de elogios, de una simple secuencia de citas tomando como pretexto los títulos de mis canciones. Entonces, yo me habría limitado a dar las gracias sin saber, a ciencia cierta, por qué. No es éste el caso. La vida me ha gratificado con la presencia, en mi música, de alguien que, como él, perteneciente a una generación tan distante de la mía, derriba las barreras del tiempo y nos alecciona con esa ejemplar comprensión de un pensamiento musical que, si bien llegó a él en unos casos por la vía de interpretaciones bastante difundidas y en otros a través de mi propia visión, llega a hacerse suyo y a ponerse en marcha, de regreso, sin distorsiones y con acentos muy personales.
Reconozco en Paola Lorenzi a una de esas voces que me gustaría escuchar a toda hora cantando –como sólo ella consigue hacerlo- cualquier variante de la música, que en su interpretación siempre dinámica, sabia y emotiva, asume, invariablemente, una forma que la diferencia de toda referencia anterior, aún tratándose de versiones clásicas a las que ella, con verdadera audacia, se acerca hasta el detalle para, entonces, levantar su propio, espléndido vuelo y dejarnos perplejos, además de emocionados.
Me gusta que Palabras haya servido para tocar como lo hacen en una versión así; me reconozco en ese No hagas caso; agradezco que, entre tantísimas canciones que les di para escoger, me complacieran, como si les hubiera confesado la angustiosa necesidad que siento de que Canción difícil y Juego a olvidarme de ti no permanezcan guardadas. Por último, estoy a punto de arrepentirme de haber declarado al final de Como un río, que “los ríos, de amor, no saben”, después que Pedro Mena encontró en esa canción motivo para hacer sonar el toque de tambores batá que caracteriza a Ochún, diosa, precisamente, del río y del amor y revelarnos, así, otra dimensión de la obra.
Escucho a Paola Lorenzi y Pedro Mena afirmar que en mi tiempo no existe el ayer y les respondo con verdadera emoción, a ellos y a los músicos que han transitado por mis canciones en este disco, que lo más precioso de un regalo así es el haber comprobado una vez más que , con todo lo lejos que estamos, el lenguaje de la música ha obrado el milagro de hacernos pensar que es mentira que la distancia exista, que “está de fiesta la imaginación”.
Marta Valdés
Almendares, 1 de noviembre de 2015
Marta Valdes, nata a L'Avana nel 1934, inizia la sua carriera di compositrice nel 1955 con la sua prima canzone “Palabras”. L’autrice ha basato le sue creazioni sul genere del bolero e la canzone nello stile del filin. Il filin ha raggiunto il massimo sviluppo intorno agli anni ’50 nelle opere e le interpretazioni di Josè Antonio Mendez, Cesar Portillo De La Luz e Angel Diaz, creatori di questa tendenza. Il primo brano di Marta Valdes che fu inciso è “No es preciso” nel 1957. Nella stessa epoca Vicentico Valdes lancia nel mercato discografico “En La Imaginación”, il primo bolero di una lunga serie che l’autrice includerà nel suo repertorio (“Deja Que Siga Sola”, “Tu dominas”, “Tu No Hagas Caso”). Tra gli interpreti delle sue opere si ricordano Elena Burke, Doris De La Torre, Bola De Nieve, Cheo Feliciano, Reneè Barrios, Miriam Ramos, Ela Calvo e, più recentemente, prestigiosi interpreti sudamericani che si sono aggiunti a questa lista. Come interprete delle sue canzoni ha partecipato a numerosi festival in Spagna, Messico, Colombia, Venezuela e Brasile. Parallelamente alle canzoni e ai boleri ha composto musica per teatro e ha pubblicato saggi e trascrizioni sulla musica popolare cubana. Ha vinto numerosi premi come il Gran Premio al Concorso Guzman (1978), il Premio Nazionale UNEAC (1985), Premio Mejor Musica a Camaguëy (1986) e il Gran Premio Cubadisco (2001). Nel 2005 è uscito un suo libro “Donde Vive La Musica” dedicato a grandi personalità della musica cubana. Recentemente è stato pubblicato un Cd in Spagna dove Marta Valdes ha interpretato le sue musiche con il trio jazz di Chano Dominguez.
Paola Lorenzi è una cantante d’estrazione jazzistica che spazia tra musica contemporanea, tango, improvvisazione, sperimentazione, disco e pop. Diplomata come mezzosoprano al Conservatorio di La Spezia nel 1995 sotto la guida di Gabriella Ravazzi, ha conseguito il Diploma Accademico di II livello in Discipline Musicali ad indirizzo compositivo e interpretativo in Musica Jazz con 110 e lode nel 2011 presso il Conservatorio “Antonio Buzzolla”di Adria (Ro). Vince nel 1992 la menzione di Merito durante i corsi della Berklee School a Perugia e nel 1996 il premio “Quartetto Cetra” con il quintetto vocale “Le Pause del Silenzio “ di Giorgio Gaslini come miglior gruppo vocale jazz. Nel corso degli anni ha collaborato, tra gli altri, con Paolo Conte, Giorgio Gaslini, Fabrizio de Rossi Re, Bruno Tommaso, Simona Marchini, Luciano Biondini, Simone Zanchini, Massimo Manzi, Roberto Rossi, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Mario Marzi, Federico Mondelci, Hugo Aisemberg, Azio Corghi, Giancarlo Schiaffini, Pedro Mena Peraza, Tony Scott, Steve Lacy, Marta Valdes e molti altri. È stata la prima cantante italiana in 17 anni, a partecipare al noto Festival cubano “Boleros de Oro” (2003/2004/2005). Attualmente è docente di Canto Jazz al Conservatorio “ G. Frescobaldi” di Ferrara e al Conservatorio "G. B. Pergolesi" di Fermo.
Pedro Mena Peraza, musicista di solida formazione artistica che ha collaborato con diverse formazioni e sviluppando le sue attività professionali come interprete, percussionista, bassista, chitarrista, compositore, arrangiatore, è considerato tra le più rilevanti personalità della musica cubana. Ha collaborato con numerosi artisti come Pello el Afrokan (il creatore del ritmo Mozambique), Omara Portuondo, Puntillita, Ruben Gonzalez, Ivan Graziani, Chucho Valdes e Marta Valdes e altri importanti interpreti della musica latina. Giunto in Italia nel 1995 con la sua orchestra “Sonora Caribeña” (di cui era direttore), ha collaborato negli arrangiamenti con Ivan Graziani, Lucio Dalla, Vinicio Capossela, Gabriele Mirabassi, Massimo Manzi, Maurizio Rolli il cantante venezuelano Orlando Watusi, Mena Enriquez ed altri artisti italiani e stranieri. Ha inciso numerosi cd come musicista e /o arrangiatore. Ha partecipato al Festival Internazionale “Boleros de Oro” (Giugno 2003/2005), esibendosi nei principali teatri de L’Avana con Paola Lorenzi. Nel 2008 vince il premio “El Latino de Oro 2008” all’Euro Latin Awards. Nel 2012 riceve la cittadinanza italiana per meriti artistici. Parallelamente ad una ricca attività concertistica in Italia e all’estero con vari musicisti e formazioni svolge un’intensa attività didattica tra lezioni nelle scuole di musica e seminari vari anche nei conservatori (Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, “B. Maderna” di Cesena).
COMMENTO AI BRANI
L’album “En la Imaginacion” propone una scelta di otto temi dell’immaginifico e meditativo repertorio della compositrice, cantante e chitarrista cubana Marta Valdes, un viaggio all’interno di un sentimento profondo interiore dove il mondo delle piccole cose diventa un universo di emozioni intorno al quale ruota il senso dell’esistenza. Il titolo vuole evidenziare la natura fantasiosa, immaginaria a tratti quasi surreale dell’anima compositiva di Marta Valdes. A questi temi fa da cornice il brano inedito “A Marta un bolero”, un omaggio sentito di Pedro Mena Peraza e Paola Lorenzi alla compositrice. Il brano è proposto in due in due versioni: una in stile bolero classico che tanto ricorda le sonorità tipiche cubane del genere, l’altra è in stile jazz eseguita in duo con Gianni Giudici all’organo Hammond. Il testo del brano afferma la naturale riconoscenza del genio della Valdes fino a dedicarle un bolero speciale e continua, nella seconda strofa, con “Quanta emozione sento nel suono della tua voce che mi fa pensare che nel suo tempo non esiste il passato”. Nell’inciso il testo è un collage di titoli e frammenti di brani di Marta Valdes ma il testo che ne risulta dice: “Tu non sospetti che con le tue parole domini (i sentimenti), che nell’immaginazione c’è tuttavia una canzone, lascia che continui sola”, nell’ultimo A del tema il testo dice : “Marta Valdes , frasi armonia vita e luce, nell’opera della tua immaginazione l’inquietudine. Non si riesce a credere che anni non intaccano tale portata di proposte di sentimento vero”. Lo stile compositivo di Marta Valdes contrappone testi di carattere amoroso, di rara poesia solamente con l’uso di parole semplici di uso quotidiano ad una linea melodica raffinata, ricercata mai scontata scavata nel profondo della propria pelle. Essa risuona sinuosa a volte tortuosa accompagnata da un contesto armonico articolato complesso con soluzioni inaspettate che rendono unico ogni singolo brano. Marta riesce a entrare nell’attimo magico del suo sentire per dare sempre nuove sfumature e nuovi significati alla parola amore.
CANCION DIFICIL
Canzone di genere filin in cui il senso del testo è una sfida a superare ostacoli immaginari insormontabili pur di ritrovarsi in intimità con l’amore. “Voglio navigare con te in un mare infinito e arrivare a quella terra dove tutto sta scritto. Voglio tormentare i ponti, violentare i sentieri e pronunciare il tuo amore fino ai secoli dei secoli. Toccare il tuo cuore tra le valli conosciute, cantare una canzone perché piova profondamente, largamente”. La melodia impervia con salti di intervalli non facili per la voce e l’armonia inaspettata fanno da cornice a questo testo di pura e intensa poesia.
PALABRAS
È una composizione giovanile di Marta Valdes. Composta a 18 anni ma che già rivela il grande talento compositivo dell’autrice a coniugare testi semplici di rara bellezza poetica a linee melodiche straordinariamente eleganti e raffinate a volte piene di impeto e slancio appassionato e a scelte armoniche ardite. Uno stile pienamente contemporaneo ancora più attuale oggi più che mai, che mantiene tuttora la sua freschezza e lo rende espressione di attuale modernità. Il testo è dedicato a una persona falsa capace solo di riempire di parole inutili i momenti d’intimità, fingendo di comprendere i sentimenti altrui, fingendo di avere un po’ di cuore. “Parole, allontanati da me con le tue parole, allontanati per sempre dalla mia vita e cerca un cuore che le sappia apprezzare”.
TU NO HAGAS CASO
“Tu non fare caso alle mie frasi, è la gelosia. Cerca di comprendere, i miei occhi non sanno mentire, o l’ho detto tutto per gioco. Credo in te, credo in te. È la paura di perderti ciò che sento, il motivo di questi rari pensieri. Ti regalo una verità per calmare la tua tristezza. Sono nato per stare al tuo fianco, solo per quello”. Una persona timida che inizialmente si comporta in maniera contraddittoria con il suo amato ma che poi riconosce la profondità del suo sentire e trova il coraggio di rivelare le sue vere intenzioni.
COMO UN RIO
Letteralmente significa “Come un fiume”. In questo brano l’amore travolge completamente l’autrice come un fiume. Dice il testo: “Non so se ti ho incontrato perché ti ho perso cercando inutilmente di raggiungerti. Il tuo amore come un fiume attraversò il mio paesaggio. Le tue acque mi raggiungono lì dove il mare nasce”. Nell’arrangiamento del brano sono stati inseriti toque de batà che onorano gli orishas afro cubani della santeria in particolare la dea dei fiumi e dei laghi Ochun.
EN LA IMAGINACION
Descrive il viaggio dell’immaginazione fino a giungere ad un momento di crudele e lucida pazzia: “Oggi sto pensando che esisti, l’immaginazione è in festa. Chi sei che così mi inviti ad amare, chi sei che mi hai potuto lasciare nella mia pazzia mentre mi sfugge la tua possibile visione … e sospetto che tu sei niente, che l’immaginazione è in festa”. Nell’arrangiamento si è scelto il solo accompagnamento della chitarra per rappresentare il momento di lucida disperata follia interiore.
LLORA, LLORA
Il titolo letteralmente significa “piangi”, ma inteso come pianto di gioia perché l’amato ha scoperto di amarci, è un invito a riflettere a tutti gli errori commessi insieme ma anche ai momenti belli per concludere che ne è valsa la pena viverli e infine piangere perché ci si è accorti di amare quella persona più di quanto non si credesse. “Piangi per quello che non hai mai fatto, per quello che non sei mai stato e che vuoi essere ora. Piangi per i vecchi amori che sono rimasti lontano e che a volte rimpiangi…. Piangi per l’amore che cresce e anche se poi ti pesa, confessa che mi adori. Piangi”. In questo caso l’arrangiatore di tutti i brani Pedro Mena Peraza sceglie di trasformare il brano in una bossa che ben si presta al carattere intimistico del brano.
LA CANCION
È la descrizione di un momento di ispirazione creativa, la nascita di una nuova canzone osservata nell’attimo fuggente della creatività: “Nuovamente l’ho sentito dentro di me, come un fiore senza nome, come un fiume contenuto l’ho sentito. Una stella sorprendente mi ha toccato il cuore, una pioggia miracolosa mi ha bagnato la ragione, una luce immaginaria può essere più potente della luce del sole, nuovamente è fiorita la canzone”. Nell’arrangiamento si è scelto di eseguirlo con il solo accompagnamento di Massimiliano Rocchetta al pianoforte per enfatizzare il carattere sognante e lunare del brano.
JUEGO A OLVIDARME DE TI
In questo brano l’autrice inganna se stessa prendendosi gioco dei suoi sentimenti. Il titolo significa letteralmente “Gioco a dimenticarmi di te” e il testo continua “gioco a pensare che mi sento come in un altro tempo, che già non ricordo e che ancora mi appartengo. Gioco a dimenticarmi di te, gioco a pensare che non è certo quello che per un momento mi ha fatto vivere, che non so che cosa vuol dire l’attesa, che non so che cosa significa un addio in notti come queste. E anche se non riesca a morir d’amore, ti giuro che lo vorrei perché neanche giocando a dimenticarmi di te sono riuscita a curarmi della tua assenza”. Anche in questo brano gli accordi raffinati e insoliti dalla sonorità asciutta della chitarra scavano a fondo nei sentimenti feriti che seguono il richiamo di linee melodiche piene di slancio appassionato quasi come in un tango disperato.
Track List
• TRACKLIST
1- A MARTA UN BOLERO (Pedro Mena Peraza, Paola Lorenzi) duo
2- CANCION DIFICIL (Marta Valdes)
3- PALABRAS (Marta Valdes)
4- TU NO HAGAS CASO (Marta Valdes)
5- COMO UN RIO (Marta Valdes)
6- EN LA IMAGINACION (Marta Valdes)
7- LLORA, LLORA (Marta Valdes)
8- LA CANCION (Marta Valdes)
9- JUEGO A OLVIDARME DE TI (Marta Valdes)
10- A MARTA UN BOLERO (Pedro Mena Peraza, Paola Lorenzi) quintetto
• COMPOSITIONS BY
All Compositions by Marta Valdés except 1, 10 by Paola Lorenzi, Pedro Mena Peraza (Dodicilune edizioni)
Personnel
• PERSONNEL
Paola Lorenzi, (voce) 1, 2, 3, 4 5, 6. 7, 8, 9, 10;
Pedro Mena Peraza (arrangiamenti, direzione musicale, chitarra, percussioni in 5 e 10) 2, 3, 5, 6, 7, 9, 10;
Gianni Giudici (organo Hammond) 1, 3, 10;
Massimiliano Rocchetta (pianoforte, tastiere) 4,8;
Stefano Travaglini (contrabbasso) 3,7,10;
Daniele Marzi (batteria) 3, 7, 10.
Recording Data
• PRODUCTION DATA (TIMING-ANNO-NR CAT-BARCODE)
total time 41:04
stereo ddd
fonosfere fnf116
2018 fonosfere records, a dodicilune label
8033309691169
• RECORDING DATA
Produced by Paola Lorenzi, Pedro Mena Peraza
and Gabriele Rampino for Dodicilune edizioni, Italy
Label manager Maurizio Bizzochetti (www.dodicilune.it)
Recorded April 2015, Mixed and Mastered June to September 2015
at Marzi Recording Studio, riccione (Rn), Italy
Sound engineer Daniele Marzi
Cover photo m Paul Qin Photos by Robbell
Contact: paolaepedro@alice.it
More Albums From Dodicilune
-
LA REGOLA DEL GIOCO
439 Views
-
BLACK SHOP
6638 Views
-
GIARLO
1054 Views
-
LUC FERRARI EXERCISES D'IMPROVISATION
5377 Views
-
MESTIERI D'OLTREMARE E FAVOLE DI JAZZ
5979 Views
-
SPERANZE
6850 Views
-
TRIGONOS
4022 Views
-
A LIGHT IN THE DARKNESS
2156 Views