Artist: Angelo Schiavi (Reunion Band) ft. Marco Tiso & Franco Piana Album: THREE STORYTELLERS Label: AlfaMusic Code: AFMCD276
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THREE STORYTELLERS
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Angelo Schiavi (Reunion Band) ft. Marco Tiso & Franco Piana
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16 June 2023
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AFMCD276
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8032050023052
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Created on : 30 May 2023
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Total songs : 6
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From: AlfaMusic
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Press Release
Forse a ben ragione la big-band è considerata da molti la quinta essenza del jazz dal momento che ne contiene tutti gli elementi fondamentali: scrittura, arrangiamenti, improvvisazione, senso del collettivo, bravura solistica.
Purtroppo in questo periodo è sempre più difficile ascoltare una grande orchestra sia dal vivo sia su disco. E’ quindi con il massimo interesse che mi approccio all’ascolto di questo CD stimolato, anche, dalla sua originale genesi. L’album nasce, infatti, da una felice intuizione di Angelo Schiavi sassofonista e clarinettista che nel 2010 aveva ideato il Concorso Nazionale per Cantanti di Big Band Jazz. L’anno successivo, siamo alla seconda edizione, sempre sul palco della Casa del Jazz e il Concorso si conferma come una importante attività concertistica e diffusiva della cultura jazzistica ideata dalla base dei musicisti. Di qui l’ulteriore passo in avanti: fissare su disco quanto realizzato, grazie anche alla disponibilità della Casa del Jazz, che per ricambiare gli organizzatori dei loro sforzi, ha messo a disposizione la sala di registrazione di recente ultimata.
Schiavi non si lascia sfuggire l’occasione e nell’ottobre del 2012 riunisce la big band che aveva accompagnato i cantanti nel concorso di cui sopra rinforzandola con alcuni elementi di assoluto livello come Franco Piana trombettista e flicornista e il compianto sassofonista Carlo Conti al quale è dedicato esplicitamente l’album. In repertorio sei brani scritti due cadauno da Franco Piana, Marco Tiso e lo stesso Schiavi.
Dal punto di vista squisitamente musicale, si può ben dire che l’obiettivo è stato pienamente centrato. La big band si muove organicamente evidenziando un buon affiatamento tra le varie sezioni. Così l’equilibrio è sempre ben presente e anche il gioco sulle dinamiche non difetta. Ottimi anche gli interventi solistici. Per quanto concerne i quattro cantanti, Piero Gesuè in “Vero” e “Cascade”, ha evidenziato ancora una volta l’originalità del suo timbro mentre Leslie Newell scopre il suo lato poetico avendo scritto i testi per “Tango for Two” e “Winterman”, le due composizioni di Piana. Dal canto suo Clara Arcucci in “Libera” si segnala per non comuni doti interpretative; a chiudere il quartetto Roberta Giovanardi che si misura con il brano forse più complesso, “My Saudade”, una bossa elegante scritta da Angelo Schiavi.
Sotto il profilo strumentale, quasi inutile sottolinearlo, commovente la presenza di Carlo Conti il quale, in “Vero”, imbracciando il sax tenore ci lascia con l’amaro in bocca per la compiuta consapevolezza di quanto avrebbe ancora potuto dare alla “nostra Musica”.
A completare il tutto l’ottima regia di Angelo Schiavi e il sostegno di una sezione ritmica assolutamente inappuntabile in cui spicca ancora una volta il limpido talento di Federica Michisanti, una jazzista a cui il sottoscritto già parecchi anni fa aveva predetto un luminoso futuro.
Gerlando Gatto
Nel Febbraio 2011 il direttore della Casa del Jazz di Roma era Giampiero Rubei che succedeva a Luciano Linzi. Luciano si era distinto alla guida della nuova istituzione, fino ad allora, per curiosità musicale, interesse alle novità emergenti, alle scuole di musica jazz.
Giampiero Rubei, dopo di lui, partendo dallo storico locale dell’Alexanderplatz, si era definitivamente costruito una solida fama di impresario musicale internazionale anche per il merito di aver ideato e realizzato il grande festival jazz di Villa Celimontana in Roma ed era, per questi meriti, stato chiamato a dirigere l’importante istituzione. Giampiero, come del resto anche Luciano Linzi aveva fatto, comprese subito che il Concorso Nazionale per Cantanti di Big Band Jazz da me ideato nel 2010 e che era alla seconda edizione aveva un potenziale enorme e poteva confermarsi anche nel 2011 sul palco della Casa del Jazz come una delle attività concertistico e diffusive della cultura jazzistica ideate dalla base dei musicisti. Fu così che il grande palco esterno vide ancora ospitare le finali del concorso 2011 e 2012. In cambio di questo grande sforzo organizzativo ed ideativo, da me fatto con grande trasporto e amore la big band, la Casa del Jazz avrebbe dato l’uso della bellissima sala di registrazione recentemente ultimata, per dare modo ai vincitori del concorso di riscuotere il loro premio: cantare e registrare con dei professionisti dei pezzi originali in big band.
Già mi ero avvalso durante le varie fasi del concorso dell’aiuto di cari amici e musicisti, Fernando Brusco, Claudio Pradò, Massimo D’agostino, Luca Pirozzi e molti altri, in particolare due su tutti, Marco Tiso e Franco Piana divisero con me l’onere di scrivere la musica per la registrazione.
Fu così che nell’Ottobre 2012 riunii la Big Band per eseguire sei brani originali, due miei brani, due brani di Marco e due di Franco. Oltre allo stesso Franco Piana alla tromba e al flicorno e Fernando Brusco, per citare alcuni, Max De Domenico, Massimo D’agostino batteria, Vincenzo Lucarelli al piano, Lucio Ferrara alla chitarra, Luca Rizzo sax baritono.
Ho volutamente separato da queste menzioni il musicista che ha lasciato un vuoto incolmabile nel mio presente e passato, e nel futuro il ricordo sicuramente tornerà più e più volte, misto a nostalgia per le tante ore e avventure passate insieme, il suo sorriso fragoroso ancor risuona nella mia mente:
Carlo Conti. A lui dedico questo disco.
Carlo fin da giovanissimo si era guadagnato un posto nel Jazz professionistico e il suo modo di suonare spaziava da spericolate e moderne improvvisazioni a prestazioni degne di un consumato turnista, con una naturalezza e spontaneità che soltanto i purosangue dimostrano. Nel solo di “Vero” usando il sax tenore, riesce a essere se stesso pur dimostrando un controllo e scelte melodico armoniche adatte alla circostanza in un campo che non era quello solitamente da lui scelto per esprimere i suoi sentimenti musicali.
Carlo era un musicista talentuoso e professionale, un poeta, un amico e lo restava anche quando eravamo in disaccordo, anche quando eravamo lontani, ognuno a fare le sue cose.
Molto spesso la morte è ingiusta ma mai come nel suo caso…
Angelo Schiavi
...dedicato a Carletto
Track List
1. Vero music and lyrics Marco Tiso - 4.55
2. Tango for Two music Franco Piana - lyrics Poleri Leslie Newell - 4.04
3. Cascade music and lyrics Angelo Schiavi - 6.43
4. Libera music and lyrics Marco Tiso - 3.53
5. My Saudade music and lyrics Angelo Schiavi - 4.35
6. Winter Man music Franco Piana - lyrics Poleri Leslie Newell - 3.47
Total time: 28.08
Publishing: AlfaMusic Studio (Siae)
___________________________________________Personnel
Produced by Angelo Schiavi for AlfaMusic Label&Publishing
Production coordination:
Alessandro Guardia & Fabrizio Salvatore (AlfaMusic)
Graphic project Maurizio Capuano
__________
Personnell:
woods:
Angelo Schiavi: sax alto, soprano, clarinet, solos
Bob Mossu: sax alto, flute
Carlo Conti: sax tenore, flute, solos
Frank Giacomone: sax Tenore
Luca Rizzo: sax baritono, clarinet - Alberto Popolla: bass clarinet
brasses:
Fernando Brusco: trumpet, flugehorn
David Moses: trumpet, flugehorn - Franco Piana: trumpet, flugehorn, solos - Beppe Matula: trumpet, flugehorn
Max De Domenico: trombone
Chris Metews: trombone
Giorgio Marini: trombone
Gianluca Lanzi: bass trombone
rhythm section:
Vincenzo Lucarelli: piano
Lucio Ferrara: guitar
Federica Michisanti: double bass
Max D’Agostino: drums
Raniero Bassano: percussions
The singers:
Piero Gesuè in “Vero e Cascade”, mostra in questa registrazione di essere a suo agio in entrambi i pezzi, così diversi, col suo timbro inconfondibile e sempre riconoscibile.
Leslie Newell in “Tango for Two e Winterman”, onora la scrittura ineccepibile di Franco Piana con parole da lei stessa redatte e cantate con sapienza melodico/espressiva
Clara Arcucci in “Libera” riesce a rendere al meglio il bellissimo brano di Marco Tiso, quasi una ode alle Donne, ben interpretato e vissuto con un pathos degno di una grande interprete Roberta Giovanardi si misura con il difficile compito di cantare My Saudade, una bossa piena di passaggi insidiosi, riuscendo a cantare in modo elegante e con trasporto contagiando gli ascoltatori.
Recording Data
Recording, mixing, pre-mastering Casa del Jazz, Rome
Sound engineer Ascanio Cusella
Mastering AlfaMusic Studio, Rome
Sound engineer Alessandro Guardia
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