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Artist: Matteo Fioretti     Album: LE CINQUE STAGIONI     Label: AlfaMusic     Code: AFPCD244

LE CINQUE STAGIONI

  • LE CINQUE STAGIONI

  • Matteo Fioretti

  • 05 December 2025

  • AFPCD244

  • 8032050025339

  • AlfaMusic

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  • Created on : 01 December 2025

  • Total songs : 13

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  • From: AlfaMusic

Press Release

NOTE DI COPERTINA di Giancarlo Schiaffini

 

Con Le Cinque Stagioni Matteo Fioretti percorre l’evoluzione del

pensiero musicale e, in parte, della strutturazione e grafia che

ne sono conseguite, sia a livello storico, a partire dal turbolento

secolo scorso, sia a livello della sua personale via di Damasco.

L’introduzione al suo saggio Le Cinque Stagioni. Forme molteplici di

un jazz in movimento è chiarificatrice in tal senso; Fioretti racconta

con una condivisibile leggerezza del suo approccio iniziale a un

genere di improvvisazione a lui fino ad allora sconosciuto, sia dal

punto di vista logico che da quello idiomatico.

Nelle sue prime sessioni di improvvisazione libera l’uso di suoni e

rumori incatalogabili (ammesso che si possa sostenere ancora una

simile distinzione semantica da un secolo a questa parte) e la loro

combinazione che poteva sembrare casuale, ma che traspariva

quasi come una animata conversazione fra soggetti che passavano

da una rissa a una quiete di imprevedibile pacificazione, lo incuriosì,

più che inquietarlo “come un caos che si fa inazione che si fa caos”.

La valenza espressiva, quasi teatrale, di una tale azione musicale, lo

spinse a cercare di dedicarsi a produrre oggetti di “una forma d’arte

globale”, che comprendesse azioni non solo puramente musicali,

ma anche visive, come danza, recitazione, architettura. In questo

si ritrova quanto è stato maturato nella cultura del Novecento

occidentale. Fluxus, ma anche Jazz, Dadaismo, Futurismo e molti

altri “-ismi”, nati in quel secolo tragico, ma eccezionalmente mobile

e motivato verso un progresso tecnico ed espressivo, come forse

mai era accaduto in precedenza. Ma nell’analisi dei movimenti e

dei nuovi idiomi del XX secolo è sempre più emerso il fenomeno

che, dalla rivoluzione industriale della fine del XVIII secolo, permeò

tutta la civiltà, e di conseguenza la cultura, occidentale. Il progresso

tecnologico, di cui fa parte anche la riproduzione multipla di fenomeni

visivi e musicali, la schedatura ed etichettatura di ogni nuovo

movimento artistico, che ha di certo contribuito alla conoscenza

delle stesse tendenze, che però rischiavano (e rischiano sempre

più) di essere schedate in categorie rigide. Tali etichettature in

qualche modo ghettizzano molti movimenti artistici in definizioni

che progressivamente diventeranno sempre più nebulose e

meno significative, producendo equivoci e comprensione meno

approfondita. Rimane quindi giustamente arduo cercare di capire

quanto nell’opera Le Cinque Stagioni sia attribuibile a ciascuna

delle tendenze artistiche di diverse estrazioni citate da Fioretti come

motivazioni del suo lavoro creativo. L’impianto eclettico dell’opera

è evidente. La partitura chiarisce l’intersezione dei diversi elementi

in un lavoro globale che attinge a ispirazioni diverse ma sempre

coerenti fra di loro. Le Cinque Stagioni definisce l’immediatezza

e la possibile evoluzione di un’opera che non si esaurisce in una

puntuale esecuzione ma che suggerisce possibili trasmutazioni.

 

Giancarlo Schiaffini 

_________________

 

Le Cinque Stagioni, un concerto per danzatori che si articola tra

suoni che diventano immagini e gesti che diventano suoni. È un

concerto da vedere e da percepire, dove anche il corpo vibra,

l’imaginis è frequenza e ci invita a riposizionare i nostri sensi. La

musica scolpisce lo spazio, l’azione organizza il senso complessivo

di un’esperienza audiotattile.

Voci, melodie, armonie, rumori, movimento e silenzio operano

attraverso complesse relazioni per evocare immagini, asservendosi

a esse. Un rapporto di continua reversibilità tra il dentro, il fuori, il

mezzo. Da sempre le stagioni si alternano e non si curano dei nostri

passi, certe volte scorrono lente, altre volte caotiche o si presentano

senza preavviso.

Hanno toni marcati, sfumature morbide, possono confermare la

propria identità già un tempo definita oppure irrompere con nuova

veste e nuove trame. Alle canoniche stagioni, sia in termini simbolici

che empirici, se ne aggiunge una quinta. La stagione “matta”,

diremmo, quella che tristemente incarna le sorti del nostro pianeta

in balia di drastici eventi. E la musica, la danza, il gesto, l’azione

possono diventare testimonianza, un libro fatto di aria e di luce,

da fruire in tutti e con tutti i sensi per non ricadere nell’oblio del

nichilismo tossico, per pensare, interrogarsi, e-levarsi. Perché

l’effetto farfalla è forte nel tempo e il karma è un Signore paziente.

 

Matteo Fioretti

_____________ 

 

di Angela Cerritello (critica d’arte)

 

Esistono due modi di accostarsi ad un prodotto artistico, o forse

sarebbe meglio dire che il prodotto artistico entra dentro di noi

per due vie diverse. Può farlo attraverso sovrastrutture culturali

preesistenti (banalmente definite gusto collettivo e/o individuale a

seconda dei casi) oppure tramite una ferita capace di aprire varchi

percettivi nuovi. Roland Barthes, saggista e critico letterario, aveva

teorizzato tale dicotomia in ambito fotografico inaugurando, però,

un dibattito applicabile a qualsiasi forma d’arte. Barthes, quindi,

distingue le due attitudini in studium e punctum, dove lo studium

è una distesa, esso ha l’estensione di un campo, che abbastanza

familiarmente io vedo in funzione della mia cultura; questo campo

può essere più o meno stilizzato, più o meno riuscito (...), ma esso

rinvia sempre ad una informazione classica e quindi leggibile che

provoca in chi osserva o ascolta un interesse generico, educato. Il

punctum, che in latino definisce una puntura, un segno provocato

da uno strumento aguzzo, un piccolo taglio, è invece quel quid, o a

volte semplicemente un particolare, che ci investe e trafigge come

una freccia. In parole povere, se lo studium ci fa dire “mi piace”, il

punctum ci colpisce e rapisce. Solitamente l’uno destruttura l’altro,

ma capita a volte che i due moti convergano e quando succede si

scivola fuori, e finalmente, dal recinto della contingenza. Accade

con Le Cinque Stagioni. L’opera sembra muoversi su questo doppio

movimento. Si fa infatti forza su una ricercatezza ed un’esattezza

di esecuzione che non può non avere richiami verso elementi

culturali noti, allo stesso tempo, però, lascia bonariamente spazio a

schegge turbolente, inconsuete, inaspettate che sembrano entrare

in contatto con qualcosa di più profondo del dato intellettuale. 

Track List

LE CINQUE STAGIONI

CONCERTO PER CORPI DANZANTI

 

PRIMAVERA:

1. Equinozio 5.33

2. Leda 5.55

3. Taurus 5.18

ESTATE:

4. Girasoli 4.39

5. FM Radio 5.28

6. Isola dei Meli 4.48

AUTUNNO:

7. Delicate Tension pt 1 5.45

8. Delicate Tension pt 2 3.43

9. La vite 5.18

INVERNO:

10. Ianus Pater 4.12

11. Il satiro 4.38

12. Frammenti 4.57

PESTURNO:

13. Variazioni 12.37

 

Total Time 72.58

 

Musiche di Matteo Fioretti

Edizioni Musicali: AlfaMusic Studio (SIAE) 

_______________________________________

 

 

Personnel

Prodotto da Mattero Fioretti per AlfaMusic Label & Publishing

Coordinamento di produzione Fabrizio Salvatore (AlfaMusic)

 

Performers:

Matteo Fioretti chitarra, synth, campionatore, radio FM

Enzo Nini sax e flauto

Antonio Cicoria batteria e percussioni

Alessandra Facchiano organo

 

Margherita Dotta e Leonardo Maietto: danzatori

 

Foto Teodora Zuppa

Progetto grafico Maurizio Capuano 

_____________________________

 

PRIMAVERA:

- Equinozio

Matteo Fioretti synth, Enzo Nini sax, Antonio Cicoria batteria

- Leda

Matteo Fioretti synth, Enzo Nini flauto, Antonio Cicoria batteria

Taurus

Matteo Fioretti chitarra, Enzo Nini flauto, Antonio Cicoria batteria

 

ESTATE:

- Girasoli

Matteo Fioretti pianoforte, Enzo Nini sax, Antonio Cicoria batteria

- FM Radio

Matteo Fioretti radio FM, Enzo Nini sax, Antonio Cicoria batteria

- Isola dei Meli

Matteo Fioretti synth e campionatore, Enzo Nini sax, Antonio

Cicoria batteria

 

AUTUNNO:

- Delicate Tension pt1

Matteo Fioretti chitarra, Enzo Nini flauto, Antonio Cicoria batteria

- Delicate Tension pt2

Matteo Fioretti synth, Enzo Nini sax, Antonio Cicoria batteria

- La vite

Matteo Fioretti chitarra, Alessandra Facchiano organo, Enzo Nini

flauto, Antonio Cicoria batteria

 

INVERNO:

- Ianus Pater

Matteo Fioretti chitarra, Enzo Nini sax, Antonio Cicoria batteria e

percussioni

- Il satiro

Matteo Fioretti synth, Enzo Nini sax, Antonio Cicoria handpan

- Frammenti

Matteo Fioretti chitarra e campionatore, Enzo Nini sax, Antonio

Cicoria batteria

 

PRESTURNO:

- Variazioni

Matteo Fioretti synth, campionatore e chitarra, Enzo Nini sax,

Antonio Cicoria batteria  

 

 

Recording Data

Registrato il 24 agosto 2022 dal front of house engineer Antonio

Pannese durante la seconda edizione del Feo Fest (festival di arte

contemporanea) a Foiano di Val Fortore (BN).

Ingegnere del suono Luca De Siena

 

Mastering AlfaMusic Studio, Roma

Mastering engineer Alessandro Guardia

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